“In Lombardia, il Covid si diffuse per colpa di Giuseppe Conte”

La rivista scientifica The Lancet ha accusato il Governo Conte e le istituzioni italiane di aver contribuito alla diffusione del Covid in Lombardia.

Ospedale
Antonio Masiello/Getty Images

Le prime fasi della pandemia sono state estremamente difficili da gestire. Il propagarsi inaspettato del Covid-19 ha portato ad un numero monumentale di morti e ricoveri. Specialmente in Lombardia, dove inizialmente il virus si è propagato con molta rapidità. Era difficile prevedere un simile risultato, che ha sfortunatamente portato a conseguenze estremamente gravi. Eppure, la rivista scientifica The Lancet, rivista di ambito medico tra le più autorevoli al mondo, ha posto l’accento sul ruolo del Governo Conte nell’ambito della prima ondata di Covid-19 in Lombardia.

Quattro scienziati hanno firmato il contributo all’interno della rivista medico-scientifica. Parliamo di Alice Desclaux, Chiara Alfieri, Kelley Sams e Marc Egrot. Nell’articolo, si accusano le istituzioni italiane di aver contribuito alla carneficina avvenuta in Lombardia in occasione della prima ondata pandemica di Covid-19. Il contributo si chiama Riconoscere gli errori dell’Italia nella sanità pubblica nella risposta al Covid-19.

L’articolo cita inizialmente l’associazione Sereni e Sempre Uniti, la quale sta combattendo per ottenere dei risarcimenti dei danni per l’inefficienza della sanità pubblica italiana nell’ambito della gestione della pandemia. La battaglia si sta svolgendo davanti al tribunale di Roma. Nell’articolo, si punta il dito inizialmente verso l’inconsistenza della sanità pubblica italiana rispetto allo scoppio della pandemia. Tale inconsistenza avrebbe portato i cittadini lombardi a vedere i propri parenti e amici morti in casa senza accesso a cure o lasciati morire in ospedale.

Il contributo degli esperti va successivamente dritto al punto. La decisione di non istituire la zona rossa a Nembro e Alzano da parte del Governo o della Regione Lombardia, nel momento in cui il Covid-19 fu diagnosticato ad alcuni pazienti verso la fine di febbraio, è direttamente collegata alla diffusione del virus in altre città attraverso Bergamo e provincia, e poi in tutta l’Europa. Gli scienziati, infine, elogiano l’associazione. “Il ruolo dell’associazione è cruciale per identificare e correggere i vari errori nella risposta verso la sanità pubblica. Ciò è necessario per supportare le varie comunità e prepararsi alle possibili minacce di infezione”.

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