25 mila medici sono stati lasciati senza terza dose: ospedali al collasso

Mentre continua la lotta contro chi rifiuta il vaccino, chi vorrebbe fare la terza dose non ci riesce. Gli ospedali rischiano il collasso.

Getty Images/Marco Di Lauro/Archivio

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di unità. Da ieri morti.

Medici senza terza dose: boom di contagi

Mentre l’Esecutivo di Mario Draghi continua varare ordinanze che impongono crescenti restrizioni a chi rifiuta il vaccino anti Covid, i medici degli ospedali che vorrebbero ricevere la terza dose non ci riescono. Sembra un paradosso ma è così, a spiegarlo è stato Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. La quarta ondata di Coronavirus, caratterizzata dal boom di contagi da variante Omicron, non sta risparmiando neppure i sanitari vaccinati con due dosi. Anelli ha dichiarato che, sulla base delle informazioni attuali a loro disposizione, sono più di 20-25mila i dottori e le  dottoresse ancora in attesa del booster. “L’obbligo è stato introdotto il 15 dicembre e avevano una ventina di giorni per prenotarsi e andare a vaccinarsi, ma molti non sono ancora riusciti a farlo. Non credo che avessero ritrosie, si tratta pur sempre di professionisti già vaccinati con le prime due dosi. Penso, piuttosto, che ci siano problemi organizzativi” – ha asserito l’esperto.

Dunque, da un lato si cerca di convincere a vaccinarsi chi non ne vuole sapere ma dall’altro chi, invece, non aspetta altro che ricevere la terza inoculazione non riesce ad ottenerla. La Federazione di cui Anelli è a capo chiede, pertanto che medici e infermieri – in quanto a contatto ogni giorno con pazienti infetti – abbiano una corsia preferenziale per avere la terza dose del vaccino: “La nostra categoria ha pagato un prezzo molto alto alla pandemia; nei periodi di picco contavamo tra i 60 e gli 80 morti al mese. Poi sono arrivati i vaccini e i decessi si sono praticamente azzerati, ma non vorremmo che Omicron possa farci perdere altri colleghi. Per questo ora è urgente accelerare la campagna vaccinale per tutti i sanitari in attesa della terza dose. Dobbiamo fare in fretta, troppi medici sono ancora in attesa del booster e quindi potenzialmente esposti al contagio“. Anche dopo la terza dose resta possibile contrarre il virus e contagiare altri, tuttavia si riduce drasticamente il rischio che la malattia evolva in forma grave al punto da finire intubati o, peggio, morire.

Ma il problema non è solo legato alla salute personale degli operatori sanitari. Se un gran numero di medici e infermieri dovessero contagiarsi e restare a casa, tutto il sistema sanitario rischierebbe di essere paralizzato. E, in piena quarta ondata, è un rischio che il Paese non può proprio permettersi. Anelli ha spiegato che, attualmente, ci sono oltre 9mila pazienti ricoverati nei reparti di area medica più un migliaio in terapia intensiva, molti reparti sono stati giù chiusi e riconvertiti al trattamento dei pazienti Covid, gli anestesisti sono stati dirottati dalle sale operatorie alle rianimazioni per i positivi al virus. La situazione si sta già facendo molto complicata e se medici e infermieri dovranno essere messi in quarantena, a quel punto potrebbe davvero precipitare.

 

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