Raddoppiati i casi tra infermieri, nonostante il vaccino “La terza dose deve essere obbligatoria”

Urge la terza dose per i lavoratori del settore sanitario. Infatti nonostante le due dosi vaccinali, i casi di Covid sono raddoppiati.

Getty Immages/Andre Coehlo

Nonostante le due dosi di vaccino anti Covid, i casi di contagio tra i lavoratori del settore sanitario sono più che raddoppiati nel giro di un solo mese. “Gli infermieri, vaccinati nei primi mesi dell’anno, stanno assistendo a un aumento esponenziale dei contagi  che in un solo mese, da ottobre a novembre, sono più che raddoppiati con un aumento di oltre il 130 per cento, portando il totale degli infermieri infetti da inizio pandemia a oltre 121mila” – ha spiegato – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. Pertanto ciò che si chiede è che venga resa obbligatoria la terza dose vaccinale. L’efficacia del vaccino, infatti, inizia a scemare già a partire dai sei mesi.  A spingere per la terza dose obbligatoria per medici e infermieri è il deputato di Forza Italia Andrea Mandelli che oltre a essere un politico è anche presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti.

Mandelli – che ha già presentato la richiesta attraverso un ordine del giorno alla Camera – ha ricordato che dopo i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età. In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76%  al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi. Gli infermieri, in virtù della loro professione, sono ovviamente maggiormente a rischio venendo  a contatto ogni giorno con persone infette. Quindi la terza somministrazione del vaccino non deve essere una scelta: deve diventare un obbligo. Mandelli ha concluso: “È vero  che dal vaccino in poi le morti di chi è da sempre in prima linea sono cessate come si sono ridotti i casi più gravi, quasi del tutto inesistenti. Tuttavia, anche se in forma lieve e perfino asintomatica, far infettare un infermiere significa mettere a rischio anche tutti gli assistiti di cui questo si prende cura e indebolire gli organici già ridotti all’osso“. In effetti, da ché è entrato in vigore l’obbligo del green Pass, molti ospedali sono rimasti a secco di personale. Per indurre gli scettici a farsi iniettare anche la terza dose c’è chi ha avanzato una proposta estrema: ritirare il Pass a chi rifiuterà. Questo, tuttavia, rischierebbe di mettere gli ospedali in ulteriori difficoltà e a pagare il prezzo più alto sarebbero i malati.

 

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