“I non vaccinati sono untori, devono uscire con un segno distintivo” dice l’assessore

Proposta scioccante contro chi non accetta di vaccinarsi. Le restrizioni non bastano, qualcuno chiede che siano dotati di un segno distintivo in modo che gli altri possano evitarli.

Getty Immages/Hector Vivas

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 16.632 unità. Da ieri 75 morti. I ricoverati sono 5428, +43 mentre in terapia intensiva 732 assistiti, +24 da ieri.

“Chi non si vaccina è un untore”

Gli studi dei ricercatori britannici parlano chiaro: non solo anche chi è vaccinato può contrarre il Covid ma la capacità di contagiare altre persone è pressocchè la stessa. Specialmente nel casi di variante Delta e in caso di contesti familiari. Stando ai risultati della ricerca- durata un anno e condotta su 621 persone – in ambiti casalinghi, i vaccinati, affetti da Covid, hanno un tasso di contagiosità del 25%; i non vaccinati affetti da Covid hanno un tasso di contagiosità del 23%. In pratica tanto chi è vaccinato quanto chi non lo è può infettarsi e trasmettere il virus. Il vero distinguo sta nell’evoluzione grave della malattia: il vaccino anti Covid non impedisce l’infezione virale ma, nella maggior parte dei casi, evita che il virus si sviluppi in forma seria e, pertanto, evita quasi sempre che il soggetto vaccinato finisca in terapia intensiva e muoia. Tuttavia, anche in questo caso, ci sono eccezioni: in presenza di alcune malattie come cardiopatia, diabete, obesità il rischio di finire in terapia intensiva resta alto nonostante il vaccino.

Le persone che rifiutano il vaccino anti Covid possono anche risultare antipatiche e irrazionali alla maggioranza degli italiani ma, seguendo le informazioni dei medici e degli scienziati, in nessun modo possono essere definiti “untori” poiché anche chi è vaccinato può contagiare. E quanto accaduto in Gibilterra – 99% di vaccinati e quasi 500 casi al giorno – ne è la conferma. Lo stesso premier Mario Draghi ha più volte invitato alla strada della persuasione non aggressiva. Ma c’è chi, invece, preferisce il bastone alla carota e ci va giuù pesante: “Dotiamo tutti i non vaccinati di un segno distintivo in modo da inibire loro ogni accesso alla vita sociale. Un marchio novax. ognuno potrà tenere a distanza gli untori“. Questa frase è comparsa qualche ora fa sul profilo Twitter di Antonello De Pierro, assessore di Roccagiovine, comune della città metropolitana di Roma che conta meno di 300 abitanti. Parole che, se male interpretate o lette da qualcuno con poco senno, potrebbero indurre ad atteggiamenti discriminatori se non addirittura violenti verso chi non è vaccinato. De Pierro – ex Italia dei Valori e attualmente eletto con la lista Italia dei Diritti – ha poi specificato che la sua era una mera provocazione e che, intanto, il problema dei no vax si risolverà con l’introduzione del vaccino obbligatorio. Soluzione che lui, neanche a dirlo, auspica.

Da lunedì 6 dicembre, comunque, non per volere di De Pierro, la vita sociale di chi non è vaccinato, verrà ridotta all’osso. Il Super Green Pass, infatti, impedirà a chiunque non sia vaccinato – o guarito dal Covid – di entrare in palestre, piscine, cinema, teatri. Vietato anche entrare in bar e ristoranti: non saranno più ammesse nemmeno le consumazioni al banco o ai tavoli esterni. Inoltre anche per salire sui mezzi pubblici locali – tram, bus, metropolitane e treni regionali – sarà necessario munirsi di Pass. In questo caso, tuttavia, basterà essere in possesso dell’esito negativo di un tampone molecolare o rapido.

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