35 minori morti con il Covid in due anni, il Governo ha fretta

Il vaccino per i bimbi della fascia 5-11 anni è ormai realtà. In Italia si partirà poco prima di Natale. Non tutti gli esperti sono dello stesso parere tuttavia.

Getty Immages/Marcelo Hernandez

Quest’anno i bambini sotto l’albero, insieme agli altri regali, troveranno anche una sorpresa: il vaccino anti Covid formulato appositamente per loro dalla BioNTech/Pfizer. Le vaccinazioni dei bambini fra i 5 e gli 11 anni cominceranno il 23 dicembre, ha assicurato  il coordinatore del Comitato Tecnico Scientificos  presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli. Dopo il via libera dell’Agenzia europeea del Farmaco – Ema – manca solo l’approvazione dell’Aifa – Agenzia italiana del Farmaco – che si riunirà domani. La nuova campagna vaccinale coinvolgerà circa 3,6 milioni di bambini della fascia 5-11 anni.

Qualche pediatra nei giorni scorsi ha proposto di anticipare il più possibile le iniezioni ai bimbi, piuttosto utilizzando parte delle fiale degli adulti e gettando via il siero avanzato. Ma i virologi hanno frenato, ora l’urgenza degli esperti è somministrare le terze dosi a coloro che hanno ricevuto la seconda iniezione da oltre sei mesi. Infatti hanno ricordato che dopo sei mesi la protezione dall’infezione diminuisce dal 95 al 40%, quella dallo sviluppo in forma grave della malattia dal 90 al 65%. Non è detto nemmeno che la terza dose sia l’ultima: non si sa ancora quale sarà la durata della protezione di questo ulteriore rinforza e, quindi, per il momento non è da escludere l’ipotesi di una quarta dose.

I vaccini ai bambini – secondo alcuni medici – serviranno a fermare anche i ricoveri, in crescita. La dottoressa Susanna Esposito – responsabile del tavolo tecnico per le malattie infettive della Società italiana di pediatria e professoressa all’Università di Parma – ha specificato: “Nella popolazione under 18 abbiamo il 25% dei contagi e di questi la metà interessano la fascia 5-11 anni. La vaccinazione dei più piccoli è fondamentale per tanti motivi basti ricordare le problematiche anche gravi indotte dal Covid come la sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce dall’1 al 4 per cento dei bambini contagiati e richiede, nel 70-80 dei casi, cure in terapia intensiva”. Dal 2020 ad oggi, oltre 250 giovanissimi con il Covid sono finiti in terapia intensiva e 35 di loro sono morti. Ma non è tutto: l’infezione da Covid-19 – spiegano i pediatri – può aggravare un virus respiratorio sinciziale, molto frequente tra i bimbi piccoli. Epure moltissimi genitori sono scettici a far vaccinare un bambino piccolo. Lo stesso professor Andrea Crisanti, microbiologo presso l’Università di Padova ha recentemente ammesso che se avesse un figlio piccolo sarebbe titubante a fargli somministrare un vaccino sperimentato su pochi soggetti. Ma i pediatri rivolgono un appello alle mamme: “Guai ad affidarsi ai social o a Internet per scelte importanti come quella di vaccinare un bambino“. Il professor Crisanti, tuttavia, un social non è. I suoi timori rispecchiano, un po’ i timori di gran parte di mamme e papà con figli di 5-11 anni.

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