Se non hai il Green Pass esci di casa: anche le badanti devono avere la certificazione verde

Le FAQ pubbicate dal Governo sul sito di Palazzo Chigi riguardano il lavoro di badanti e assistenti domestici e chiariscono anche per loro la necessità di Green Pass

badante green pass
Getty images Christofer Furlong

Sono apparse oggi sul sito di Palazzo Chigi alcune domande e risposte, le famose FAQ –frequently asked questions– riguardanti il lavoro di badanti e assistenti domestici e nello specifico riguardanti il Green Pass. Dal 15 ottobre il certificato di vaccinzione è divenuto obbligatorio per quasi tutte le categorie di lavoratori, alcune delle quali però richiedono delle precisazioni sulle modalità di applicazione della norma e sulle possibili eccezioni all’applicazione stessa, come ad esempio la categoria degli assistenti familiari, anche detti badanti, e degli autotrasportatori stranieri. Ebbene oggi nella sezione domande frequenti del sito del Governo sono arrivate delle risposte che di fatto regolamentano e chiariscono il comportamento da assumere in questi due specifici casi.

Innanzitutto per i/le badanti sarà obbligatorio possedere il Green Pass per lavorare, e se fino a pochi giorni fa non averlo comportava la ‘semplice’ sospensione dello stipendio, ora il Governo fa sapere che in caso di badante convivente il lavoratore non potrà più vivere nella casa dell’assistito. Questo perché nello specifico caso di lavoratori dipendenti che vengono ospitati dalle famiglie per le quali lavorano, prevale il diritto alla salute dell’assistito; si legge sul sito “Se la badante non possiede il Green Pass non potrà accedere al luogo di lavoro e se è convivente dovrà abbandonare l’alloggio, anche perché prevale il diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore”. Per l’esecutivo il datore di lavoro può rifiutarsi di garantire al lavoratore vitto e alloggio in mancanza della certificazione verde perché questi sono equiparabili ad una forma di retribuzione; si legge a riguardo nelle FAQ “(vitto e alloggio) sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicché, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse virtù della mancata esecuzione della controversia lavorativa“. Unica eccezione alla norma si ha nel caso in cui il dipendente convivente risulti positivo al Covid durante il rapporto di lavoro, in quel caso vige l’obbligo di quarantena nell’abitazione del datore di lavoro, l’assistente quindi “non potrà allontanarsi dalla casa nella quale vive per la quarantena”. 

Per quanto riguarda gli autotrasportatori stranieri, nelle FAQ si legge che anche per loro vige l’obbligo di Green Pass per accedere a sedi aziendali sul suolo italiano, e nel caso in cui fossero sprovvisti di certificazione, dovranno lasciare le operazioni di scarico e carico a lavoratori vaccinati. Prima di questa precisazione gli autisti senza Green Pass potevano lavorare purché non scendessero dai loro mezzi. Oltre agli autotrasportatori la norma vale anche per i dipendenti di aziende estere che devono accedere a sedi amministrative, pubbliche o imprese sul suolo italiano. Questo vale anche per chi lavora “all’aperto” ossia per tutti quei dipendenti di aziende o imprese che hanno la sede principale di lavoro su di una area pubblica. Nel caso in cui il certificato scada durante l’orario lavorativo i dipendenti non verranno allontanati a patto che nel momento del loro accesso alla sede lavorativa il Green Pass fosse valido, fa sapere Palazzo Chigi, e per quanto riguarda il fattore controlli si legge “le aziende potranno essere controllate dagli ispettori del lavoro e delle aziende sanitarie locali, dei quali si avvalgono i prefetti”.

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