Muore sotto gli occhi della moglie e del figlio, sono tre gli assassini di Roberto Mottura

Tre uomini sono stati fermati e accusati dell’omicidio dell’architetto Roberto Mottura dal Comando provinciale dei Carabinieri di Torino.

Roberto Mottura omicidio
Roberto Mottura e sua moglie Laura Mai/Facebook

Nella notte tra l’8 e il 9 giugno tre uomini si introducono nella villetta familiare della famiglia Mottura a Piossasco con l’intenzione di derubarla e tornare a casa con un bel bottino; purtroppo quella sera in casa non ci sono altro che 50 euro, e quando si ritrovano di fronte al padrone di casa, l’architetto 50enne Roberto Mottura, lo colpiscono con una calibro 22. Il colpo sarà fatale per Roberto, marito e padre di un bambino di 12 anni, che nella notte era stato svegliato dall’allarme scattato al piano di sotto, ed era sceso a controllare cosa stesse accadendo. In una frazione di secondo, un proiettile sparato da uno dei tre ladri lo colpisce al basso ventre e gli recide l’arteria femorale. Roberto quella sera perde la vita per proteggere la sua famiglia, mentre i tre malviventi scappano dalla stessa finestra dalla quale hanno fatto irruzione pochi minuti prima. Per mesi gli inquirenti hanno cercato di individuare gli assassini, esaminando ogni possibile traccia rimasta all’interno della villetta senza risultato, fino ad ora.

 

Ma un errore dei tre uomini ha fatto si che venissero rintracciati: i ladri non hanno spento uno dei tre cellulari usa e getta che avevano utilizzato per il furto, lasciando una effettiva traccia della loro presenza sul logo del delitto, che ha permesso agli inquirenti di identificarli. Oltre a questo elemento sono state ritrovate delle tracce biologiche sul corpo della vittima. Ora si attende la convalida del Gip ma si tratta di una questione puramente burocratica, il fratello di Roberto, Enrico Mottura ha commentato la vicenda dichiarando “mi hanno chiamato adesso i Carabinieri: li hanno presi. Gli assassini di mio fratello sono stati arrestati e adesso spero che marciscano in galera”. Queste le parole rilasciate al quotidiano La Stampa di un uomo che ora spera che questa storia sia arrivata ad un lieto fine, un uomo che ha domandato giustizia per mesi e ora finalmente può dire di aver trovato un po’ di pace per se e la sua famiglia, e aggiunge “sono dei ladri. Una banda di ladri che andava in giro armata: per un furto questi ammazzano una persona per portare via quattro oggetti. É pazzesco tutto questo”.

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