“Chi mi ridà quei 20 giorni?” I magistrati che lo hanno messo in carcere la pagheranno cara, dice Corona

La Cassazione ha annullato in parte la sentenza che aveva sbattuto Fabrizio Corona in carcere nonostante le perizie psichiatriche, ora l’ex re dei paparazzi minaccia i colpevoli di vendetta.

É appena tornato a casa dal carcere Fabrizio Corona il paparazzo più conosciuto d’Italia, ma è già sul piede di guerra, e non ha intenzione di cedere di un passo. Dopo il verdetto della Corte di Cassazione che ha in parte annullato il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che, lo scorso marzo, lo aveva rimandato in cella, Fabrizio Corona si sfoga sul suo profilo Instagram e minaccia il procuratore e il magistrato di vendicarsi “ve la farò pagare“. Tutti conoscono la storia di Corona e i vari scontri che ha avuto con la giustizia nel tempo, questa volta per lui dalla Cassazione arriva una notizia positiva, ma il fotografo non la prende bene, anzi, si dice “incazzato nero” per tutto quello che negli ultimi mesi ha dovuto subire prima di essere scarcerato. Fabrizio infatti era stato scarcerato e sottoposto agli arresti domiciliari nel 2019 a causa di problemi psichiatrici che lo avevano portato ad atti di autolesionismo, ma lo scorso marzo il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva revocato il differimento di pena per alcune violazioni da lui commesse, e aveva deciso di rimandarlo in carcere. Inizia qui il suo calvario, che il fotografo ha riassunto anche nelle sue stories di Instagram: prima la ferita al braccio che gli costa 57 punti di sutura, in seguito 23 giorni di sciopero della sete e della fame per farsi ascoltare dai giudici, poi ben 12 giorni di ospedale psichiatrico in fine 20 giorni di carcere in isolamento, e il “rapimento dei servizi segreti dal suddetto ospedale psichiatrico”. Due mesi di lotte dove si era detto disposto a tutto per avere la sua giustizia e tornare a casa, anche a costo della vita. Continua con il suo j’accuse personale Fabrizio e dopo un paio di storie, in cui taggando il profilo del suo legale Ivano Chiesa, parla del provvedimento che lo ha risbattuto in carcere definendolo illegittimo, si rivolge direttamente agli “artefici” dello stesso minacciandoli di vendetta, e non risparmia nomi e cognomi. Si rivolge personalmente al procuratore generale Antonio Lamanna e il magistrato Marina Conti promettendogli che non avrà pace finché non li vedrà pagare per la loro decisone. In effetti la Cassazione ha decretato che il provvedimento di marzo non era stato adeguatamente motivato, e lo hanno per questo sospeso. Parole molto forti quelle di Corona che però non sembra impaurito, anzi si dice più forte e “potente” che mai, e che ora si gode il suo ritorno a casa dal figlio Carlos e dalla compagna Nina Moric.

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