Pausa pranzo con pasta al forno portata da casa, il liceo sospende 10 studenti

Scatta la sospensione per  dieci studenti di un Liceo pugliese. I ragazzi avevano introdotto a scuola qualcosa di “pericoloso”.

Getty Immages/Stefano Guidi

Se i professori vengono sospesi se non muniti di Green Pass, talvolta gli studenti rischiano di venir sospesi anche per molto meno. E’ quanto sta accadendo presso il Liceo Colasanto di Andria, in Puglia, dove per dieci ragazzi di una classe prima  è stata decisa la sospensione per aver portato come merenda a ricreazione della pasta al forno in vaschette monoporzione. Per i dieci alunni è già arrivata una nota disciplinare. E il dirigente scolastico, il professor Cosimo Antonino Strazzeri, si è mostrato irremovibile e fermo  sulle sue posizioni. Strazzeri, infatti, ha già fatto sapere di non voler tornare indietro. Ma perché tanto accanimento per una merenda? Il dirigente scolastico ha spiegato: “Non possiamo permettere che si consumino cibi caldi a scuola: è fuori dalle norme interne e dalle restrizioni Covid”. Anche in questo caso, dunque, c’entra il Covid che – seppur indirettamente – ora stravolge pure le abitudini alimentari.

Il preside, avvertito dal suo vice e da alcuni professori, era entrato nell’aula dei dieci ragazzi “incriminati” proprio durante la ricreazione e, dopo aver visto l’insolita merenda, ha ammonito gli alunni facendo scattare immediatamente il provvedimento disciplinare. “Questo è un luogo deputato all’insegnamento e non alla consumazione di pasti caldi che è impossibile consumare in 10 minuti, compromettendo anche la fase digestiva. Al Colasanto non è previsto il rientro, non facciamo doppi turni, non abbiamo una mensa autorizzata dalla Asl dove poter gestire cibi caldi ed è ingiustificata l’introduzione di cibi caldi dall’esterno e di incerta provenienza”. Più che la pasta al forno, per i dieci adolescenti ora sarà dura da digerire una sospensione scattata non già per una marachella ma per una semplice merenda a base di un piatto regionale.

 

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