Ospedali monopolizzati dal Coronavirus, le altre cure vanno in malora

Nell’arco di neanche due anni l’aspettativa media di vita della popolazione si è ridotta: non accadeva da quarant’anni. Ma il responsabile diretto non è il Covid.

Getty Immages/Ezra Shaw

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 2985 unità. Da ieri 65 morti e 5105 guariti. I casi attualmente positivi scendono ancora: 98.872, -2208 rispetto a ieri. Diminuiscono anche i ricoverati: 3418, -69. In terapia intensiva 459 assistiti, -29 da ieri.

Allarme medici: non si muore solo di Covid

Già dopo pochi mesi dall’inizio dell’emergenza Covid, alcuni medici lo avevano annunciato: avremmo avuto, a lungo andare, un’emergenza nell’emergenza. Con gli ospedali monopolizzati dal Coronavirus, gli esami diagnostici, le visite e persino gli interventi chirurgici sono stati rimandati. E la, prevedibile, conseguenza è che alla pandemia di Covid si è aggiunta una pandemia di altre malattie, neoplasie in primis. Ora, a confermarlo, l’allarme della Società Italiana di Chirurgia – Sic – che comunica dati allarmanti: oltre 400mila interventi e più di un milione di ricoveri annullati nel 2020. Un rallentamento che ancora sta proseguendo nel 2021 e le cifre salgono se oltre agli interventi di chirurgia generale si aggiungono quelli specialistici. Le liste d’attesa per poter essere operati si sono allungate in media di tre mesi ma in alcuni casi si arriva a più sei mesi. 

Gli effetti indiretti del virus sono già emersi e continuano a farlo prepotentemente per ricordarci che si muore non solo di Covid. Nel Regno Unito l’aspettativa media di vita per i maschi inglesi che è scesa per la prima volta in 40 anni. L’analisi dell’ Istituto Nazionale di Statistica inglese mostra come la causa non sia tanto da ricercare nelle conseguenze dirette del Covid ma in quelle indirette come i tempi di attesa allungati e il rinvio di altre cure. In Italia, invece, il crollo degli screening per i tumori ha avuto come conseguenza un calo delle diagnosi – soprattutto delle diagnosi precoci cruciali per sconfiggere un cancro –  e l’aspettativa di vita media si è ridotta di 1,2 anni attestandosi a 82 anni. Accanto all’emergenza ritardi si aggiunge quella della mancanza di medici, specialmente chirurghi che, molto spesso, fuggono in Paesi dove le possibilità di fare carriera anche da giovani sono più alte e gli stipendi migliori. Se aggiungiamo che l’introduzione del Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori provocherà la sospensione di altri medici, il quadro non è davvero confortante.

 

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