“Le persone contrarie ai vaccini sono un pericolo” blitz della Polizia nelle case di operai e disoccupati

Blitz contro i no-vax. Scoperte chat in cui si stavano organizzando manifestazioni violente. Otto indagati.

Getty Immages/Samantha Zucchi

Il professor Matteo Bassetti già da mesi ripete che – a suo dire – dietro i no vax c’è un’organizzazione criminale. Senza arrivare a tanto, tuttavia, quanto è stato scoperto nel corso di alcune perquisizioni, non è certamente un quadro rassicurante. Nella mattinata di giovedì 9 settembre, la Polizia di Stato, su ordine della magistratura, ha fatto scattare una serie di controlli con  perquisizioni domiciliari e informatiche a carico di appartenenti al mondo no vax che si definivano “i guerrieri” su Telegram. Il gruppo stava organizzando manifestazioni violenti – con uso di armi – per protestare contro l’obbligo del Green Pass e l’ipotetica introduzione dell’obbligo vaccinale. Per il momento sono 8 gli indagati: cinque donne e tre uomini. L’accusa è quella di aver manifestato intenti violenti da mettere in atto in occasione di pubbliche manifestazioni organizzate tramite un gruppo Telegram.  Nel corso delle perquisizioni quando sarebbero state trovate armi, come coltelli e bastoni. A casa di uno degli 8 No Vax anche armi da fuoco ma regolarmente detenute con porto d’armi per uso sportivo. A casa di altri No Vax sono stati trovati tirapugni, spade e spray urticanti illegali. Tuttavia si tratterebbe – da quanto appurato – di persone comuni, senza precedenti: disoccupati, operai, portinai, camerieri. Nessuna organizzazione criminale strutturata a monte, come ipotizzato dal professor Bassetti.

Tra le varie chat in particolare nel mirino degli inquirenti quella che parlava di violenze – da attuare anche avvalendosi di armi – durante un imminente raduno a Roma. Nelle chat facevano riferimento anche ai giornalisti da aggredire in quanto ritenuti “servi del regime”.  In una delle conversazioni degli veniva addirittura scambiato  l’indirizzo dell’abitazione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Non si tratta della prima inchiesta contro i no vax. Nei giorni scorsi ad esempio la Procura di Torino ha ordinato il sequestro di una chat Telegram usata da alcuni gruppi No Vax e No Green Pass che pubblicava dati personali dei virologi come numeri di telefono e indirizzi di casa.

 

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