Green Pass, l’obbligo inutile: “Non si può impiegare la Polizia per fare i controlli”

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è intervenuta per mettere in chiaro, una volta e per tutte, quali saranno i compiti dei gestori dei locali riguardo al Green Pass.

Getty Immages/Nicolò Campo

Lo si potrebbe definire il neonato più problematico della storia. A neanche una settimana di vita il Green Pass ha sollevato un numero enorme di proteste, questioni e dubbi. A protestare non solo i cittadini che rifiutano di doversi munire di un patentino per andare al cinema, in palestra o per bere un caffè ai tavoli interni di un bar. Ad essere restii anche molti titolari di ristoranti e bar che non vogliono ritrovarsi a fare i controllori di Stato con il rischio, tra l’altro, di perdere un gran numero di clienti. Sulla questione è intervenuta il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Lamorgese ha messo in chiaro, una volta e per tutte, quali compiti spetteranno e quali no ai titolari dei locali. Essi dovranno certamente  controllare il Green Pass agli utenti che entrano nei ristoranti o in altri luoghi al chiuso.

Ma gli stessi gestori non potranno chiedere la carta d’identità in quanto non sono pubblici ufficiali. “I titolari dei locali non possono chiedere la carta d’identità ai clienti, ma il controllo del green Pass spetta a loro” – le parole del capo del Viminale. Ma allora chi controllerà? Lamorgese ha anche specificato che è da escludere l’idea che ad effettuare i controlli siano le forze di polizia perché ciò significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza. In alternativa, il Ministro, ha spiegato che si sta valutando di fare effettuare dei controlli a campione nei locali insieme alla Polizia amministrativa. A questo punto, tuttavia, sorge il dubbio anche per quanto riguarda tutte le altre attività per cui è obbligatorio il Green Pass. Nelle palestre, nelle piscine, nei cinema, nei teatri, nelle Università chi controllerà i documenti degli avventori?

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