Michela Murgia: monologo sulla violenza, vissuta anche da lei

L’attivista Michela Murgia, sul palco dei Chiostri di San Pietro, parla apertamente della sua esperienza attraverso un commovente monologo sulle violenze e discriminazioni di genere.

Michela Murgia
(Foto IPP/Gioia Botteghi
Roma 13/06/2018
Festival delle letterature 2018)

Lo scorso 23 luglio, l’attivista e blogger Michela Murgia ha tenuto il suo spettacolo ai Chiostri di San Pietro, a Reggio Emilia. Pienone: tutti esauriti i posti per ascoltare le sue parole, accompagnate da Francesco Medda Arrogalla e dalle illustrazioni di Edoardo Massa. L’argomento che ha voluto trattare l’attivista, sul palco la serata del 23 luglio, è incentrato sulle discriminazioni e sulla violenza di genere. 

Michela Murgia non si è limitata però a trattare l’argomento attraverso terze testimonianze e prendendo in generale la questione, ma ha deciso di sbalordire il suo pubblico con un monologo veramente toccante, dal titolo “Dove sono le donne”. L’attivista ha parlato della sua esperienza personale, raccontando sia di quando si candidò alle regionali in Sardegna nel 2014, sia dei numerosi commenti cattivi e misogini che riceve tuttora ogni qualvolta che fa una considerazione su qualcosa.

Gli scivoloni della Murgia e i commenti estrinseci 

Michela Murgia non è famosa solo per le sue battaglie contro le discriminazioni, ma anche (e purtroppo) per i numerosi scivoloni che spesso fa, soprattutto sui suoi profili social, come la sua pagina Instagram. Uno degli ultimi è stato a proposito di un commento fatto a proposito del conflitto conflitto israelo-palestinese. La Murgia aveva infatti condiviso una storia ig in cui si dichiarava a favore di Hamas, cioè un’organizzazione terroristica. Non uno scivolone da poco insomma, e i commenti a suo sfavore sono arrivati in fretta. Ma tra quelli inerenti all’argomento trattato e quindi in disaccordo con lei, ne sono arrivati tanti altri in cui al posto di dire solo “Michela, hai proprio sbagliato, non mi trovi d’accordo”, la attaccavano sul personale, arrivando a frasi offensive che toccano persino l’aspetto fisico dell’attivista.

È proprio su questo che la blogger ha incentrato il suo monologo. “Ogni volta che faccio un intervento, di qualsiasi tipo, sui social mi scrivono quanto sono brutta, cessa e inchiavabile” dice. La maggior parte dei suoi hater? I leghisti: “i leghisti sentono il bisogno di scrivermi che non mi tromberebbero mai, perché pensano che il mio sogno sia quello (ride ndr). Mi augurano lo stupro, da parte di un negro perché li difendo.” A proposito delle elezioni sarde del 2014 invece dice: “perché le tette sono un problema: perché le donne le invidiano, gli uomini le desiderano e nessuno ti vota.”

Per chi si stesse chiedendo come fa, la Murgia, a sopportare tante cattiverie e minacce, lei risponde con ironia e il sorriso sulla faccia di chi fortunatamente non si lascia scalfire da commenti misogini e aggiunge: “uno di questi signori leghisti che mi hanno scritto quanto sono inchiavabile, grassa e brutta, l’ho portato in tribunale e mi sono regalata una borsa artigianale a Firenze. Non li dai in beneficenza questi soldi? Proprio no, ogni volta che mi insultano e vinco la causa mi compro qualcosa di bello.”

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