Sonia lascia l’iban sulla lapide per gli aiuti alla figlia. Il parroco si rifiuta di celebrare il funerale

Sonia Campagnolo, stroncata da una malattia incurabile, aveva lasciato l’Iban sull’epigrafe per la figlia. Il parroco si rifiuta di celebrare il suo funerale. 

Sonia Campagnolo Iban 19 giugno 2021 leggilo.org

La storia di Sonia Campagnolo, la donna deceduta a nemmeno 50 anni che ha deciso di lasciare il suo iban sull’epigrafe per raccogliere del denaro da devolvere a sua figlia Lisa – in procinto di laurearsi in giurisprudenza  – ha commosso la provincia di Padova, teatro della vicenda. A non essere affatto impressionato dal gesto di amore della madre è stato proprio il parroco che ha rifiutato di celebrare il funerale, ha chiamato il vecchio parroco e  ha espresso parole molto dure verso la scelta di apporre un Iban sull’epigrafe di Sonia Campagnolo. Il religioso è arrivato al punto di rifiutarsi di tenere il funerale, suscitando la reazione di amici e conoscenti della donna e di Lisa: “Io servo il Signore da 42 anni ma un Iban sull’epigrafe non l’avevo mai visto. Negli ultimi 16 mesi ho fatto 102 funerali di cui 12 Covid, seguo 2.250 famiglie e ne assisto 39 di veramente povere. Compriamo loro da vestire, paghiamo l’affitto”, esordisce il parroco con i giornalisti del Corriere del Veneto.

Secondo il religioso Lisa non sarebbe abbastanza povera per poter ricevere questo gesto di carità: “Ho fatto visita a Sonia due settimane fa, suo padre Piero frequenta la parrocchia, lui stesso è membro del gruppo della Caritas e sa perfettamente cosa vuole dire averne e non averne” ha detto il sacerdote. Ma Lisa aveva già spiegato che la sua situazione economica non è mai stata rosea, essendo stata abbandonata dal padre da piccola. Sua madre Sonia ha dovuto realmente fare per due nella vita – raccontava ai cronisti alcuni giorni fa la ragazza – e da qui la sua decisione di lasciare una raccolta fondi postuma alla figlia. Gli amici della ragazza hanno già deciso che se la chiesa non intende aiutare Lisa ci penseranno loro. La sensazione prevalente nella comunità locale è che il gesto di Sonia vada oltre l’aspetto economico e che sia un modo per non lasciare la giovane figlia da sola al mondo: “E’ un gesto che ha risvegliato qualcosa, ha affidato alla comunità il pezzo di strada che non poteva più fare lei con la figlia, come avesse chiesto un’adozione a distanza”, dice un amico di Lisa. Il parroco non la pensa così.

 

 

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