Mamma e papà trovati in valigia nei campi: il figlio in permesso dal carcere per i funerali

Il caso del ritrovamento di due coniugi albanesi all’interno di alcune valigie nei pressi di Firenze: Taulant Pasho, figlio dei due, partecipa alle esequie dei due.

 

Alcuni mesi fa, un agghiacciante ritrovamento in un campo di Firenze dove furono ritrovati due cadaveri fatti a pezzi in quattro valigie   portò gli investigatori a mettersi sulle tracce di un giovane albanese di nome Taulant Pasho, latitante in Svizzera per evitare una pena di 3 anni e 4 mesi per spaccio. L’uomo fu ritrovato nella confederazione ottenendone l’estradizione. Il caso in questione, ricostruito dagli inquirenti, ha rivelato che i resti trovati a pezzi dentro le valige appartenevano proprio ai coniugi Sheptim e Teuta Pasho, genitori dell’uomo: al momento, le indagini in corso che vedono anche Taulant Pasho come un potenziale testimone indiretto della tragedia sono orientate su una pista in particolare, quella dell’omicidio legato al mondo della droga che sarebbe forse stato commesso proprio da una ex fidanzata del giovane. Nel frattempo, ai due coniugi sono state finalmente dedicate delle esequie.

I funerali dei coniugi di 61 e 59 anni hanno visto la partecipazione di circa 80 persone, molti dei quali giunti dall’Albania, inclusa la figlia Dorina. Anche a Taulant Pasho è stato accordato il permesso di assistere alla celebrazione religiosa, lasciando per breve tempo il carcere di Como in cui è attualmente detenuto dopo l’estradizione che lo ha riportato dalla Svizzera in Italia. L’uomo, in abiti civili, ha potuto visitare il capezzale dei genitori per pochi istanti con alcuni agenti della polizia penitenziaria al fianco e salutare i parenti pronti a sostenerlo per la tragica perdita. Poi, Taulant è dovuto tornare in cella. Nonostante Taulant sia stato già interrogato in merito al dramma, il caso è tutto tranne che risolto: quando nel 2015 i coniugi Pasho scomparvero – secondo quanto ha raccontato il 33enne detenuto a Como – svanirono nel nulla anche 10.000 euro che non sono più stati ritrovati. Un altro elemento che ha portato gli investigatori ad interrogarsi su un eventuale omicidio compiuto da qualcuno senza scrupoli che voleva appropriarsi del denaro ed è riuscito a celare i due cadaveri per quasi cinque anni.

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