Covid, morti e ricoveri ancora in calo “Ne riparleremo dopo il 25 maggio”, dice il professor Galli

Coronavirus, numeri confortanti. Intanto il professor Massimo Galli si astiene da commenti sull’attuale situazione relativa ai contagi di Covid. Indica solo una data: il 25 maggio. Prima di allora non parlerà.

galli silenzio stampa
Getty Immages/Go Nakamura

Sono 3.995 i nuovi casi di persone risultate positive al Covid 19 nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i nuovi casi erano stati 4.717. I decessi sono 72, in netto calo rispetto a ieri, con 125 morti. Un dato più che confortevole: secondo i dati del Ministero della Salute, sono il minimo da inizio anno, ed è la seconda volta a maggio che si registrano meno di 100 decessi: furono 93 una settimana fa.

Stesso trend i ricoveri. I pazienti che sono entrati nei reparti Covid sono stati 327 in meno di ieri, per un totale di 1.410. Buone notizie anche per la terapia intensiva: sono ricoverate 1.410 persone, in calo di 20 rispetto a ieri, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 48 in flessione rispetto ai 64 di ieri. Sono invece 9.161 i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, anch’essi in flessione: 327 in meno nelle ultime 24 ore.

L’Italia un mese dopo l’inizio delle riaperture

E’ trascorso quasi un mese da quel fatidico 26 aprile in cui l’Italia ha ricominciato, gradualmente, a riaprire. Hanno riaperto i battenti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici e persino i ristoranti seppur solo per il servizio nei tavoli all’aperto e solo fino alle ore 22. Da lì a poco un altro grande evento: 30 mila persone radunate in piazza Duomo a Milano per festeggiare il diciannovesimo scudetto dell’Inter. Nonostante i due eventi i contagi stanno scendendo progressivamente. Come scendono anche i ricoveri sia nei reparti Covid ordinari sia in terapia intensiva. Prima del 26 aprila, due erano state le voci che, più di tutte, avevano ipotizzato il peggio. Il microbiologo dell’Università di Padova, il professor Andrea Crisanti, aveva previsto che, a causa delle riaperture, saremmo tornati a contare 600 morti al giorno. Non più ottimista l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli.

Entrambi – i fatti sembrerebbero suggerire – si erano sbagliati. Ma se Crisanti ha rimarcato con forza di non essersi pentito delle sue previsioni, Galli non è da meno. L’infettivologo, da un paio di settimane circa, si è chiuso in un rigoroso silenzio stampa. Lo aveva preannunciato nel corso di un’ospitata televisiva. Lo scienziato aveva spiegato che, per almeno due settimane, avrebbe dovuto studiare e fare altre cose e – aveva puntualizzato – non voleva alimentare strumentalizzazioni da parte degli organi di stampa. Le due settimane di “ritiro” sono quasi agli sgoccioli: la scadenza esatta sarebbe martedì 25 maggio, giorno immediatamente successivo al ritorno in zona gialla di tutta l’Italia. Tuttavia, Galli – per difendersi dalle accuse di eccessivo pessimismo che gli vengono rivolte, soprattutto, sui social – si è concesso un piccolo “sgarro” al silenzio stampa poiché all’Adnkronos ha dichiarato: “Nulla da dire. In questo momento, come ho più volte ripetuto, sono in silenzio stampa. Dirò la mia, se mi sarà richiesta, dopo il 25 maggio”. Insomma: ha comunicato alla stampa di essere in silenzio stampa per il momento. A breve – il 7 giugno – il coprifuoco verrà spostato a mezzanotte mentre dal 21 giugno verrà abolito del tutto. In tal senso, Galli, prima di ritirarsi nelle sue attività di medico e studioso, aveva dichiarato: “Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriore liberi tutti, diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza”

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