Milano, un collega mise cocaina nell’auto per screditarla. Il giudice dispone per lui un indennizzo di 10mila euro

Un vigile urbano di nome Salvatore Furci, licenziato ingiustamente, avrebbe messo della droga nell’auto del superiore. I giudici hanno deliberato in merito.

Salvatore Furci 22 maggio 2021 leggilo.org

Ci teneva tantissimo a quel lavoro da vigile urbano Salvatore Furci: talmente tanto da cercare di screditare il superiore che lo aveva ingiustamente licenziato con della droga piazzata di nascosto nell’automobile come in un film poliziesco. Eppure, si tratta di una storia vera, accaduta in provincia di Milano, una vicenda che i magistrati hanno chiuso con un verdetto decisamente sorprendente considerati i fatti accaduti. Salvatore, impiegato come agente, aveva vinto un tanto agognato concorso da ufficiale nel 2018, preparandosi ad un trasferimento a Corbetta: un superiore apparentemente senza una ragione aveva deciso che l’uomo era inadatto a ricoprire il ruolo in questione. Lia Vismara, comandante del reparto della municipale, aveva bocciato Furci dopo il periodo di prova, rispedendolo in strada come semplice vigile nel 2019, una decisione che l’uomo si era segnato, preparando una vendetta.

Furci infatti nascose delle bustine di cocaina nell’automobile del superiore per incastrarlo e vendicarsi. Tuttavia, il vigile venne venne scoperto ed arrestato per il reato legato alla droga: l’uomo si trova ancora in stato di fermo ora che la decisione dei magistrati in merito al licenziamento del 2019 è arrivata. Cacciare Furci fu un gesto illegittimo ed immotivato e la sentenza dà ragione al vigile che però ora si trova nella paradossale situazione di non poter più esercitare la sua professione per il reato commesso per cui deve ancora rispondere di fronte ai magistrati. Furci riceverà comunque un indennizzo del valore di oltre 10.000 euro per il licenziamento ingiusto che ha subito, una decisione che non soddisfa il primo cittadino di Corbetta: “Se il licenziamento fosse illegittimo come potremmo indennizzare il lavoratore con soli 10.000 euro e per di più con le spese legali compensate? E perché stabilire arbitrariamente un indennizzo non richiesto dalla parte?”, commenta il sindaco Marco Ballarini intenzionato a ricorrere in appello. A sua detta, l’imputato ha mostrato una spiccata capacità nel delinquere e non è idoneo al ruolo che desiderava.

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