Virginia, dopo 6 dosi di Pfizer beve sette litri di acqua al giorno ma è sempre disidratata

Nessuno sa dire cosa potrebbe accadere alla studentessa a cui sono state iniettate, per errore, sei dosi del vaccino Pfizer. La ragazza appare però molto disidratata.

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Getty Immages/Spencer Platt

Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 8085 unità e portano il totale a 4.139.160. Nelle ultime ventiquattro ore 201 morti che fanno salire le vittime a 123.745 e 14.295 guariti che raggiungono quota 3.669.407. Totale persone vaccinate: 7.892.785.

I casi attualmente positivi scendono a 346.008, – 6414 rispetto a ieri. I ricoverati sono 13.608, – 672 mentre nelle terapie intensive 1893 assistiti, -99 da ieri.

Sei dosi Pfizer per errore: Virginia è molto disidratata

Non si sa ancora con precisione cosa potrebbe accadere a Virginia, la studentessa di 23 anni di Massa Carrara a cui, per errore, sono state iniettate ben sei dosi del vaccino anti Covid della BioNTech -Pfizer. Il surplus del siero, paradossalmente, potrebbe aver messo a tappeto gli anticorpi e, dunque, la ragazza potrebbe anche dover ripetere l’iniezione. Nonostante la giovanissima età, Virginia, era stata sottoposta a vaccino perché frequenta uno stage medico. La studentessa ha deciso di non denunciare l’infermiera e il medico hanno commesso lo sbaglio iniettandole sei dosi invece di una in quanto – ha asserito – “Tutti possono sbagliare“.

Le preoccupazioni però ci sono perché nella letteratura scientifica non si è mai registrato un caso analogo e, dunque, nessuno degli esperti sa cosa potrebbe succedere. L’unico dato certo al momento è che Virginia, pur bevendo sette litri di acqua al giorno, continua ad essere disidratata. La studentessa –  che, dopo aver conseguito la laurea triennale, ora frequenta la magistrale in Psicologia Clinica all’Università di Pisa – è stata presa in cura privatamente dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente presso l’Università Statale di Milano. Lo scienziato ha spiegato che è ancora troppo presto per fare previsioni ma che, a suo avviso, si può essere ottimisti: “E’ ancora un po’ presto. Adesso è fondamentale un monitoraggio per garantire serenità alla ragazza. Devono passare dei giorni, la speranza è che non ci siano reazioni pesanti, ma siamo ottimisti. Anche in Germania è successa una cosa simile in una casa di riposo con 8 soggetti e non hanno avuto particolari effetti“.

Tuttavia, la madre di Virginia, troppo serena non è. Infatti ha raccontato che la figlia ha il braccio dell’iniezione molto gonfio, mal di testa, pallore, E, inoltre – ha ribadito la donna – presenta una forte disidratazione: anche dopo aver bevuto litri di acqua avverte le labbra secche e continua ad avere sete. Per questo la famiglia ha deciso di farla seguire anche dall’Istituto Mario Negri di Milano e di affiancarle uno psicologo per un maggior supporto in questo momento di assoluta incertezza. Virginia, dal canto suo, anche se ha espresso sconcerto per ciò che è accaduto, ha ribadito che non procederà per vie penali: “Non farò nessuna denuncia penale ma è ovvio che se avrò in futuro gravi conseguenze qualcuno dovrà rispondere in sede civile. La mia tolleranza vale solo per l’infermiera o chi per lei ha sbagliato non per la struttura che comunque non può mai permettersi certe disavventure

 

 

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