“Ho avuto una vita complicata per fatti miei, ma non sono Denise” dice la 19enne romena

Elena Denisa Grigoriu, la diciannovenne di origini romene che ha riacceso le speranze di ritrovare Denise Pipitone, esclude di essere la bambina scomparsa nel 2004.

Una vaga somiglianza e un nome molto simile a quello della bambina scomparsa: sono questi gli elementi che tengono vivo un nuovo, esile filo di speranza di ritrovare Denise Pipitone in una ragazza di origini romene, la diciannovenne Elena Denisa Grigoriu.

Speranze minime, visto che è la stessa Elena Denisa ad affermare di non essere la persona scomparsa nel settembre del 2004, nonostante – oltre alla quasi omonimia – la lieve somiglianza con Denise avesse riacceso le speranze: “Non sono io la bambina scomparsa, ma sono disponibile a fare il test del DNA per poterlo confermare ulteriormente“, ha spiegato la diciannovenne a Tg Regionale della Calabria.

Mi dispiace per la famiglia. Sarebbe stata una bella notizia se fossi stata io e mi avessero trovato dopo tanto tempo, ma non sono io e basta“, ha spiegato la ragazza. “Ho avuto una vita abbastanza travagliata ma per fatti miei non perché sono la ragazza scomparsa. Mio padre è morto, mia madre invece no ma con lei non parlo da tanto tempo. Sono nata in Romania, mi dispiace ma non sono io“, ha ribadito Elena Denisa.

La ragazza, ospite anche della trasmissione tv Pomeriggio 5, ha poi spiegato di essere residente in Italia dal 2009: dopo l’infanzia in Romania, Elena si sarebbe stabilita a Cosenza. “Ero andata a Scalea per trovare un’amica“, ha raccontato, prima di confermare la propria disponibilità ad effettuare un test del DNA, qualora venga ritenuto utile per sgomberare il campo da eventuali dubbi.

Dubbi che invece, come rivelato nei giorni scorsi, continuano ad attanagliare la dottoressa Maria Angioni, la prima pm che si occupò della scomparsa di Denise e che, a distanza di anni, continua a non capire alcune gravi difficoltà incontrate, all’epoca, nel corso delle indagini.

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