Voglio essere libero di parlare in difesa degli omosessuali, dice Fedez. Ma dimentica le offese a Tiziano Ferro

Vittorio Sgarbi si schiera contro Fedez e lo accusa di essere incoerente e fuori luogo. Ecco cosa ha scritto sul suo profilo Twitter.

Durissima reazione di Vittorio Sgarbi alle polemiche sulla tentata censura della Rai ai danni di Fedez. Il critico d’arte, famoso per il suo carattere fumantino, ha deciso di dire la sua schierandosi contro il cantante milanese. Sgarbi nelle ultime ore ha pubblicato diversi post social per screditare le parole del marito di Chiara Ferragni. Le accuse principali mosse al cantante riguardano l’incoerenza di Fedez soprattutto sulle sue dichiarazioni a favore della comunità Lgbt. Negli scorsi anni infatti il rapper ha pubblicato diverse canzoni con testi decisamente offensivi nei riguardi degli omossessuali. In particolare fecero molto scalpore le parole rivolte al collega Tiziano Ferro in occasione del suo coming out. Fedez all’epoca scrisse una canzone che ridicolizzava il coraggio del cantante: “Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing, ora so che ha mangiato più wurstel che crauti. Si era presentato in modo strano con Cristicchi: ciao sono Cristiano non è che me lo ficchi?” recitava la canzone. Questo non è l’unico caso nel quale in passato Fedez ha riservato parole dure e dispregiative verso le diversità di genere e in queste ore sono stati in molti a farlo notare.

Sgarbi inoltre ci tiene a precisare che il comizio di Fedez durante il concerto del Primo Maggio è stato assolutamente fuori luogo, degno più di un militante politico che di un artista: “Il tuo ruolo non è quello dell’artista, ma di un militante che utilizza il servizio pubblico per propagandare le proprie idee politiche” ha scritto su Instagram. Non è la prima volta che il sindaco di Sutri si schiera contro le campagne politiche di Fedez e della moglie Chiara Ferragni.

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Solo qualche settimana fa aveva criticato le parole del cantante a sostegno del disegno di legge contro l’omofobia. “Non sono contrario ai diritti di ogni persona che deve poter sviluppare liberamente le proprie tendenze sessuali. Ciò che non accetto è l’imposizione verso giovani sotto i 14 anni ai quali si vuole imporre una visione secondo la quale essere etero o non esserlo è la stessa cosa. Sono contrario all’imposizione di questa visione. Non hai diritti” aveva ricordato Sgarbi.

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