Pietro Antonelli non tornerà più a casa, è stato folgorato da una scarica di corrente elettrica

Se ne va a soli 45 anni Pietro Antonelli. Stava lavorando per l’installazione della fibra ottica a Velletri, in Provincia di Roma.   

pietro antonelli
Charles McQuillan/Getty Images/Archivio

Un gravissimo incidente sul lavoro è costato la vita a Pietro Antonelli, un operaio di 45 anni, morto mentre lavorava ad alcuni scavi in Piazza Di Mario, nel Comune di Velletri. L’uomo lascia la sua compagna, con la quale viveva a Terracina. L’intera comunità, appresa la drammatica notizia si è stretta in un composto e rispettoso dolore, esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia di Pietro, cui sono giunti numerosi messaggi di cordoglio da amici e concittadini dell’uomo.

Al dolore dei parenti della vittima si è unito anche Orlando Pocci, sindaco di Velletri: “Un dolore profondo è quello che prova la comunità per la perdita del lavoratore che è rimasto vittima di un terribile incidente durante i lavori di posa della fibra ottica“, ha scritto il primo cittadino in una nota ufficiale diramata dal Comune. “Esprimo, a nome di tutta la città, le condoglianze alla famiglia“.

Secondo le prime ricostruzioni, Pietro Antonelli sarebbe rimasto folgorato da una scarica di corrente che lo ha attraversato, uccidendolo nel giro di pochi secondi: al momento dell’arrivo del personale sanitario, infatti, per Pietro era già troppo tardi. Tutti i tentativi di rianimarlo si sono purtroppo rivelati vani, tanto che il personale sanitario sopraggiunto sul luogo dell’incidente non ha potuto far altro che constatare il decesso del lavoratore. A causare la scarica di corrente sarebbe stato il braccio meccanico del camion sul quale Pietro si trovava, che sarebbe venuto a contatto con i cavi dell’alta tensione durante una manovra.

Sull’incidente, ora, indagano gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura: gli inquirenti intendono infatti accertare se l’operaio fosse nelle condizioni di prendere tutte le precauzioni di sicurezza necessarie per il lavoro che stava svolgendo e se sussistano eventuali responsabilità da parte della ditta per la quale lavorava, anche se non si esclude che possa essersi trattato di una tragica fatalità. Oggetto di verifiche sarebbe anche la posizione di cavi, per i quali occorre verificare che siano stati collocati alla giusta altezza. Agli accertamenti delle Forze dell’Ordine si sono uniti anche alcuni membri dell’ispettorato della Asl Roma 6.

Un tema particolarmente duro, quello delle morti bianche in Italia: secondo i dati dell’Inail relativi al 2020, infatti, l’anno scorso sono stati 1270 i morti sul lavoro nel nostro Paese, con una crescita rispetto all’anno precedente, quando si erano registrati 181 decessi in meno. Ad aggravare questi dati, naturalmente, anche l’incidenza della pandemia di Coronavirus, che non ha risparmiato le categorie di lavoratori maggiormente esposte a rischi. Tra queste gli addetti alle vendite e i cassieri dei supermercati, oltre chiaramente agli operatori sanitari.

 

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