Coronavirus, 569.035 contagiati e altri 326 morti. In arrivo lo scudo pensale per chi li somministra i vaccini

Nei prossimi giorni il Governo approverà un decreto che, oltre a imporre l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario impegnato a contatto con i pazienti, garantirà uno scudo penale per medici e infermieri chiamati a somministrare i vaccini. 

scudo penale per chi fa le iniezioni: in arrivo il decreto
Joe Raedle/Getty Images/Archivio

Sono 18.025 i nuovi casi di Coronavirus in Italia: complessivamente risultano essere 3.668.264 le persone che hanno contratto il virus Sars dall’inizio dell’epidemia. comprendendo in questo numero i guariti e le vittime, che risultano essere state, finora, 111.030 da febbraio 2020.

Le persone guarite o dimesse sono 2.988.199 complessivamente: 13.511 nelle ultime 24 ore. I decessi odierni sono 326 contro i 376 registrati ieri. Le persone ancora contagiate risultano essere  569.035, con un incremento di 4180 rispetto a ieri – quando era stata registrata una flessione di -440. Il tasso di positività, in aumento, è pari al 7,2%: ieri era 5,9%.

I tamponi totali . molecolari e antigenici – sono stati 250.933, mentre ieri erano stati 359.214  con una flessione pari a  -108.281. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono in totale 28.432 con una flessione di -57 ricoverati rispetto a ieri. I posti letto occupati in terapia intensiva 3.703 .Al 3 aprile le dosi di vaccino somministrate sono oltre 10.949.510. Le persone  che hanno ricevuto la seconda dose sono 3.88.472 milioni.

Vaccinazione obbligatoria

Medici e infermieri impegnati nelle somministrazioni dei vaccini anti-Covid verranno presto messi a riparo da potenziali conseguenze penali in caso di reazioni avverse ai farmaci. L’annuncio fatto nei giorni scorsi dal Governo porterà nei prossimi giorni alla messa a punto di un decreto che, oltre a imporre l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, conterrà anche uno scudo penale per i vaccinatori e l’ampliamento degli indennizzi per chi, in seguito alla somministrazione, subisca lesioni permanenti.

Si sta lavorando, con una riflessione attenta e calibrata, al cosiddetto scudo per i medici e, al momento, una delle ipotesi è di limitare la responsabilità alla sola colpa grave con un temperamento che tenga in considerazione la sproporzione tra mezzi e numero dei pazienti, la specializzazione del medico con riferimento all’attività Covid e la volontarietà della prestazione“, aveva spiegato ieri il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto durante un webinar organizzato da Federsanità Lazio a cui ha preso parte.

Si sta anche valutando di liberare i medici da responsabilità contabili e civili, riservando a loro carico la sola responsabilità disciplinare. Ovviamente, non si può certo privare il soggetto che si ritiene danneggiato della possibilità di ottenere, in caso di effettive responsabilità, un ristoro dalle strutture“, ha spiegato ancora il sottosegretario azzurro.

Un’ipotesi, quella di garantire uno scudo al personale sanitario impegnato nelle somministrazioni, nata in seguito al caso legato ai vaccini AstraZeneca: di fronte ad un rilevante numero di reazioni avverse – e alla crescente diffidenza nei confronti del trattamento anglo-svedese – erano stati gli stessi medici a sollecitare la creazione di una forma di tutela nei loro confronti, chiedendo di essere messi nelle condizioni di lavorare protetti da eventuali responsabilità penali di carattere colposo. Una richiesta avanzata dopo che alcuni sanitari che avevano somministrato il farmaco ad un militare, morto poche ore dopo l’iniezione, erano stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Dopo questi eventi, il timore di finire a processo si era diffuso tra il personale sanitario: nelle scorse settimane addirittura un terzo dei medici si era rifiutato di vaccinare, nonostante il compenso previsto sia di 6,16 euro a iniezione. Una circostanza che rischierebbe di rallentare ulteriormente il già difficoltoso andamento della campagna vaccinale, tanto che lo stesso Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, aveva sollecitato un intervento risolutivo: “Tutti sono obbligati a partecipare alla campagna di immunizzazione: è giusto però chiedere maggiori tutele, come per esempio lo scudo penale per medici e infermieri vaccinatori, spaventati dalle richieste giudiziarie“.

Contrario all’introduzione dello scudo penale per i vaccinatori si era detto nei giorni scorsi il microbiologo Andrea Crisanti che, convinto della piena sicurezza ed affidabilità dei vaccini, aveva sottolineato come un intervento di questo genere rischiasse di portare con sé il concetto che alcuni trattamenti possano essere ritenuti pericolosi.

Ora, il provvedimento allo studio del Governo dovrebbe venire incontro alle richieste dei medici, oltre a imporre a tutto il personale sanitario l’obbligo di vaccinazione. Una scelta destinata a suscitare polemiche e contestazioni da parte di chi – tra medici e infermieri – fino a questo momento aveva rifiutato la vaccinazione. “Il governo intende intervenire: non va bene che siano a contatto con malati“, aveva spiegato nei giorni scorsi il Premier Mario Draghi. Il decreto interverrà sul personale sanitario che lavora a contatto con i pazienti: per chi rifiuta il vaccino contro il Covid sarà prevista una sospensione o un cambio di mansioni.

Silvia Petetti

 

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