Palermo, l’insegnante mette una nota sul registro la madre della ragazza si presenta a scuola

Una ragazza della provincia di Palermo riceve una nota disciplinare sul registro, la madre non sente ragioni e si reca nella scuola della figlia come una furia.

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Getty Images / Diana Bagnoli

Un’alunna della scuola media Calderone di Carini, provincia di Palermo, chiede all’insegnante di andare in bagno con una compagna e le due rimangono fuori dalla classe per 45 minuti, quasi tutta l’ora di lezione. L’assenza ingiustificata della prolungata assenza porta l’insegnante a prendere un provvedimento disciplinare nei confronti delle ragazze e la reazione della madre di una delle due alunne dell’istituto comprensivo è tutto fuori che educativa.

La donna infatti si è recata presso l’istituto scolastico intorno alle ore 13.00, avvisata dell’accaduto dalla figlia con sms, e ha chiesto con toni risoluti di poter parlare con la preside della scuola. La signora era già conosciuta all’interno della scuola per avere avuto in passato accesi diverbi scaturiti da accuse da parte della donna contro la scuola ed i suoi insegnanti. Viene quindi chiamata la preside, Claudia Notaro, che si presenta davanti all’infuriata madre, per la nota della figlia che si era assentata dalla classe senza motivo, nel giro di pochi minuti i toni si scaldano e la dirigente scolastica viene messa al muro con un violento spintone. La preside aveva cercato di fermare la madre della ragazza che voleva confrontarsi con l’insegnante che si era permessa di mettere una nota alla figlia.

Fortunatamente la donna è stata bloccata sulla porta dell’aula, mentre minacciava a gran voce l’insegnante incriminata, da alcuni bidelli e dalle insegnanti delle classi accanto davanti agli increduli e terrorizzati alunni ed alunne della classe della ragazza. La preside, che è riuscita a chiamare i Carabinieri che sono intervenuti sul posto, in tutto il parapiglia ha avuto un malore ed è stata subito portata al pronto soccorso con un’ambulanza. La donna ha riportato un trauma contusivo oltre alle escoriazioni ed i lividi causati dalla violenta colluttazione avvenuta con l’infuriata madre. La preside Notaro si è detta estremamente delusa del fallimento, non tanto a livello scolastico, ma perché la classe era sotto osservazione da tempo, destinataria di un progetto di Educazione alla legalità, istituito in accordo con il MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) evidentemente ancora poco incisivo per le famiglie degli studenti e studentesse.

Immediata la reazione dei sindacati che hanno espresso tutta la loro solidarietà alla scuola a alle insegnanti, Flc Cgil, Cisl – “La violenza e l’ignoranza si combattono con l’educazione e la formazione continua – ha affermato Fabio Cirino , segretario generale Flc Cgil di Palermo – questa è la nostra missione,  questa la speranza di un futuro migliore”. Si è espresso anche Gaetano Pagano, presidente dell’ ANP della provincia di Palermo, Associazione nazionale presidi, che ha dichiarato la sua vicinanza alla preside, ennesima vittima dell’aggressione da parte di un genitore, un atto violento che dimostra ancora una volta che “Spesso confondono il ruolo genitoriale con quello di preconcetta difesa, sempre e comunque” come si legge ad una lettera ad i sindacati. C’è infine chi propone una metodologia più nordica, come Mario Veca, presidente dell ‘Associazione nazionale dirigenti scolastici, come quella finlandese dove è previsto l’arresto immediato ed una cauzione di 5mila euro, per chi attua comportamenti simili. In un ottica di una nuova revisione della riforma scolastica sono tanti i punti che potrebbero essere toccati dal nuovo ministero.

 

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