Covid e zone rosse, ex agente di commercio tenta due rapine in 5 giorni: “Sono disperato”

Disperato per una condizione economica sempre più complessa, Paolo Menoncello, ex agente di commercio di 60 anni, ha tentato per due rapine in pochi giorni.  

Ex agente di commercio tenta due rapine in 5 giorni: "Sono disperato"
Laurel Chor/Getty Images/Archivio

La crisi economica che, insieme a quella sanitaria, ha investito l’Italia da ormai più di un anno, non accenna a dare tregua. E così, di fronte ad un crescente numero di persone costrette a chiudere le proprie attività, o a rinunciare al proprio lavoro, la disperazione e la povertà dilagano. E mentre la gran parte delle persone in difficoltà cerca, faticosamente, di uscire dal tunnel, non mancano i casi di chi – a volte per disperazione – decide di percorrere strade non esattamente legali. E tra i tanti casi di rapinatori più o meno improvvisati, c’è anche la storia di Paolo Menoncello, un uomo di 60 anni di Treviso che, dopo una vita da agente di commercio, ha tentato nel giro di 5 giorni di mettere a segno ben due rapine.

Non sono un rapinatore, sono solo un uomo che ha perso tutto a causa del Covid“, dice ora l’uomo, che nei giorni scorsi ha cercato di mettere a segno i suoi colpi prima presso l’ufficio postale di Paese e poi, due giorni dopo, presso la filiale della Volksbank di Quinto di Treviso. Fermato dalle Forze dell’Ordine, Paolo Menoncello è comparso ieri mattina di fronte al Giudice per le indagini preliminari Marco Biagetti per l’interrogatorio di convalida dell’arresto. Insieme a lui, l’avvocato Marco Vorcaturo.

L’accusato ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando al giudice le ragioni che lo hanno spinto ad assumere questi comportamenti: “Mi pento di quello che ho fatto e voglio chiedere scusa innanzitutto ai dipendenti dell’ufficio postale e della banca: non volevo spaventarli o far loro del male. È che sono disperato: non posso andare avanti così“, ha detto Menoncello.

Il rapinatore improvvisato, dopo una carriera come agente di commercio, aveva rilevato l’azienda di famiglia, la Commerciale Trevigiana Tuttauto srl, guidata dal padre, divenendone amministratore per 14 anni. Nel 2004, però, l’azienda era fallita e Menoncello, chiuso questo capitolo della sua vita, era tornato al vecchio mestiere di agente di commercio come venditore di asciugatrici, divenendo anche responsabile di una filiale della Cravedi spa. Nell’ultimo decennio, sempre nel ruolo di rappresentante, aveva cominciato a vendere contratti per le utenze di luce e gas.

Ma per lui, come per centinaia di migliaia di persone, il 2020 è stato l’anno in cui la situazione è precipitata, con la crisi sanitaria che, trascinando con sé quella economica, lo ha messo in ginocchio. “Quando è iniziato il lockdown pensavo che durasse poco. Alla fine però nel 2020 ho visto i miei guadagni che si sono più che dimezzati“, ha raccontato ancora Menoncello al giudice. “Non è di certo un criminale. Ha perso la testa per la disperazione che gli ha praticamente azzerato le entrate. Non è un violento, anzi, è una brava persona che ha fatto due sciocchezze“, lo difende il legale.

Una versione pienamente confermata dalle parole del diretto interessato: “Ero senza soldi e ne avevo bisogno. Era da qualche giorno che pensavo alla rapina e alla fine l’ho fatto“. Colpi evidentemente non orchestrati con sufficiente perizia, visto che in entrambe le occasioni i Carabinieri sono riusciti a raggiungerlo e ad arrestarlo. Dal canto suo, anche il pm appare convinto della scarsa vocazione criminale dell’uomo, tanto da non aver chiesto nei suoi confronti misure restrittive superiori agli arresti domiciliari, cui Menoncello sarà sottoposto in attesa del processo.

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