“Morire per colpa di AstraZeneca? E’ più facile che vi colpisca un fulmine”, dicono gli esperti

Alcuni scienziati ed esperti che hanno studiato accuratamente il farmaco AstraZeneca si dicono sconcertati di fronte allo stop dell’Ema. E spiegano perchè.

AstraZeneca 17 marzo 2021 leggilo.org-2
Getty Images/Chris Jackson

I paesi che hanno sospeso la somministrazione del farmaco AstraZeneca studiato per combattere il Coronavirus continuano ad aumentare: non solo in Europa, dove abbiamo i casi eclatanti di Italia, Germania e Francia ma anche fuori dal vecchio continente. La Thailandia in Asia e la Repubblica Democratica del Congo – che si apprestava ad iniziare la campagna vaccinale in questi giorni – hanno infatti deciso di aspettare il verdetto dell’Agenzia europea del farmaco. Decisioni che lasciano completamente sconcertati gli scienziati e gli esperti della Gran Bretagna che prosegue a ritmo spedito la campagna di vaccinazione avvicinandosi a guidare la classifica dei paesi più protetti contro il Covid-19. In questi giorni si sono susseguite informazioni contrastanti e di ogni tipo in merito ai decessi avvenuti in Gran Bretagna in seguito alle vaccinazioni. Notizie su cui l’Università di Oxford vuole fare chiarezza: “Dobbiamo ricordare che ogni mese da noi vengono individuati tremila casi di trombosi nella generalità della popolazione, casi che occorrono naturalmente“, spiega l’immunologo impiegato al prestigioso college di Oxford Anthony Harnden, aggiungendo che i risultati della campagna di vaccinazione sono “rassicuranti”. Il medico ammette la possibilità di subire sintomi di un lieve malassere dopo l’iniezione, ma si parla comunque di febbre e dolori articolari, conseguenze simili a quelle di tanti altri vaccini: I rischi di non vaccinarsi contro il Covid sovrastano quelli dei potenziali effetti collaterali legati all’assunzione di questi antidoti come di qualunque altro farmaco”, conclude il medico. Non vaccinarsi è la scelta più pericolosa, secondo Oxford.

I dati raccolti in Gran Bretagna non si limitano ad un piccolo campione della popolazione locale: infatti, ben 11 milioni di persone sono già state vaccinate nelle isole britanniche rendendo la nazione uno dei maggiori utilizzatori del farmaco AstraZeneca. Ed alle affermazioni provenienti da Oxford, fanno coro quelle di altri esperti britannici che hanno svolto ricerche accurate sulla campagna per scongiurare rischi verso i cittadini inglesi. I risultati parlano di 30 casi di decessi sospetti dopo il vaccino AstraZeneca – indagati a fondo fino a scoprire che in realtà, non ci sono relazioni dirette tra la vaccinazione ed il decesso delle persone – ed altri 38 legati al vaccino Pfizer in tutta Europa, farmaco somministrato a ben 17 milioni di abitanti del vecchio continente: “La percentuale è più o meno pari al numero di persone che viene colpito da un fulmine in un anno in Gran Bretagna”, fanno sapere attraverso il giornale britannico Times alcuni scienziati. Le informazioni che giungono dalla Gran Bretagna sembrano proprio confermare il cosiddetto fenomeno del “rumore di fondo” ipotizzato dall’infettivologo Massimo Galli: le persone proseguono con le loro vite anche durante la campagna di vaccinazione, per quanto consentito dalle severe misure restrittive in atto nel paese e per questa ragione possono continuare ad ammalarsi, avere malori e – purtroppo – anche a perdere la vita. Ma per il momento, ribadisce Oxford, nessuno dei decessi “incriminati” è direttamente collegabile al vaccino Pfizer, AstraZeneca o a nessun altro dei farmaci impiegati per combattere la pandemia.

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