Coronavirus, oltre 20 mila nuovi casi, 264 morti. Gli agenti di Polizia cominciano a rifiutare il vaccino AstraZeneca

Dopo i decessi di alcune persone che avevano ricevuto il vaccino Astrazeneca, la preoccupazione si diffonde anche in Polizia con alcuni agenti che rifiutano la dose. Intanto aumenta il numero dei ricoverati in terapia intensiva.

Astrazeneca polizia 14 marzo 2021 leggilo.org-2
Getty Images/Antonio Masiello

Sono 21.315 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, con 264 morti. Nelle stesse ore risultano esaminati 273.966 tamponi molecolari e antigeni, con il tasso di positività che sale al 7,78%. I casi totali da inizio epidemia sono 3.223.142, con i morti accertati che, in poco più di un anno, arrivano a 102.145. Attualmente i positivi nel nostro Paese risultano essere  531.266 con un incremento di 11.205 rispetto a ieri. I dimessi e i guariti sono complessivamente 2.589.731 – con un incremento di 9.835 persone rispetto al giorno precedente. In isolamento domiciliare risultano esserci 503.666 persone, con un incremento di 10.740.

Sono 243 gli ingressi in terapia intensiva nell’ultima giornata in Italia. Il saldo giornaliero tra ingressi e uscite è di 100 pazienti in più, portando il totale a superare di nuovo le 3 mila unità. Sono esattamente 3.082. Il picco di ricoveri in rianimazione fu toccato il 3 aprile dello scorso anno con 4.068 pazienti in terapia intensiva. Nei reparti ordinari (pneumatologia e malattie infettive) sono invece aumentati i pazienti di 365 unità rispetto a ieri, portando il totale a 24.518.

La Polizia ed il vaccino AstraZeneca

E sul fronte della vaccinazioni continua a serpeggiare la preoccupazione per il vaccino AstraZeneca, protagonista della cronaca per alcuni decessi – comunque ancora non collegati ufficialmente al farmaco – che hanno portato anche alcuni agenti di Polizia a disdire le iniezioni a loro riservate per il medicinale contro il Coronavirus. Finora, il lotto incriminato – numero di serie ABV2856 – è l’unico ad essere finito sotto inchiesta da parte dell‘Agenzia italiana del farmaco che ha promesso indagini approfondite per capire se qualcosa sia andato storto nella somministrazione del vaccino. Ma questo non è bastato a preoccupare lo scetticismo nei confronti della casa Astrazeneca anche da parte della Polizia: “Molti degli agenti che non hanno ancora ricevuto la prima dose ma anche quelli che già l’hanno ricevuta, hanno disdetto la loro presenza nei centri di vaccinazione per le prossime date”, fa sapere il rappresentante del Sindacato agenti di polizia Stefano Paoloni in un’intervista al Giornale.

Il sindacalista spiega che alcuni degli agenti avrebbero accusato sintomi di una forte febbre con dolori articolari e alle ossa – effetti indesiderati comunque comuni in diversi vaccini – ma anche stati di malessere durati giorni: “Ci sono diversi uomini della Polizia che hanno avuto sintomi lievi ma perduranti, altri che invece sono stati molto male, per alcuni giorni, con febbre alta, forti dolori articolari e anche mal di testa”, prosegue Paoloni. Sintomi che sono bastati a creare grande scetticismo e preoccupazione tra le file delle Forze dell’ordine: diversi agenti hanno disdetto la prenotazione per la seconda iniezione del vaccino, prevista dieci giorni dopo la prima. Paoloni fa sapere di essere dalla loro parte: “Siamo tutti in attesa di capire quale sarà l’evoluzione dei fatti e credo che la nostra preoccupazione non sia criticabile ma legittima“. Alcuni agenti sono deceduti proprio in seguito alle iniezioni provenienti presumibilmente dal lotto incriminato: è il caso di tre graduati di Augusta, Trapani e Catania. Le indagini sul vaccino AstraZeneca proseguono mentre alcuni illustri esperti si pronunciano in merito: il fondatore dell’Istituto di ricerca Mario Negri Silvio Garattini afferma: “Casi simili continueranno a verificarsi”spiegando però che difficilmente le morti sono state causate direttamente dal vaccino e che più probabilmente si tratta di sfortunati episodi di trombosi e malori simili.

 

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