Finito sotto processo per aver portato un mazzo di fiori: finisce l’incubo per Alessio Feniello

Alessio Feniello è un padre che, dopo aver perso il figlio in una tragedia, dovette anche affrontare un processo. Ora, il giudice ha emesso infine la sua sentenza.

Alessio Feniello 5 marzo 2021 leggilo.org-2

E’ arrivata nelle ultime ore la sentenza che Alessio Feniello, 58 anni, aspettava dal 21 maggio 2018, giorno in cui compì un gesto più che comprensibile per un padre segnato dalla perdita di un figlio che però stava per costargli addirittura una multa di migliaia di euro. Alessio perse suo figlio Stefano in circostanze drammatiche durante la valanga che demolì una parte dell’Hotel Rigopiano, costando la vita a numerosi ospiti che si trovavano nella struttura. L’uomo assieme alla moglie, volendo quanto meno rendere omaggio al figlio, infranse i sigilli posti dalle Forze dell’Ordine sul sito della tragedia per lasciare un mazzo di fiori in ricordo del familiare scomparso. Un gesto per il quale l’uomo subì una denuncia e rischiò una condanna a tre mesi e di dover sborsare 4.550 euro di multa.

Il caso di Alessio Feniello finì davanti al Tribunale di Pescara che oggi ha pronunciato il verdetto tanto atteso dall’uomo e dai tanti amici che lo hanno sostenuto in tre anni di battaglia legale; Feniello e la moglie sono innocenti in quanto il loro gesto fu un tentativo di ripristinare la memoria del figlio, profanata da alcuni “visitatori” del sito dell’incidente che avevano violato le transenne dei Carabinieri per esplorare il sito della tragedia ed asportare pezzi dell’hotel come macabri souvenir del dramma: “Questi gesti, ritenuti dalla famiglia Feniello come profanazione di un luogo sacro, necessitavano secondo loro di essere cancellati, e da qui la decisione di portare dei fiori”. La moglie fu scagionata nel corso del processo ma la Procura decise di continuare la battaglia legale contro Alessio Feniello, pretendendo il pagamento della multa: “Questa è una pagliacciata, piuttosto che sborsare un euro mi farò il carcere“, aveva replicato l’uomo incredulo per la denuncia ricevuta. Ma per fortuna, l’incubo dell’uomo che ha già dovuto sopportare una perdita incommensurabile si è concluso con la sentenza del Tribunale.

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