Crisanti vede nero nulla distribuzione dei vaccini “Amazon farebbe meglio del nostro Esercito”

Il microbiologo Andrea Crisanti contesta la scelta di affidare il ruolo di Commissario al Generale Francesco Paolo Figliuolo: “Per distribuire i vaccini servivano gli ingegneri di Amazon“. 

Crisanti contro Figliuolo: "Sulla logistica è un apprendista"
Andrea Crisanti/Facebook

Sono passati soltanto pochi giorni dall’annuncio, da parte del Governo, della sostituzione dell’ex Commissario straordinario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, finito al centro di fortissime polemiche, con il Generale Francesco Paolo Figliuolo, chiamato a gestire d’ora in avanti tutti gli aspetti fondamentali per affrontare la pandemia, a partire da una indispensabile accelerazione nella campagna vaccinale. Eppure sull’ex Comandante logistico dell’Esercito cominciano a piovere le prime critiche. Duro il giudizio che ne dà il microbiologo Andrea Crisanti, secondo il quale Figliuolo, in tema di logistica, “in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista”.

Il docente dell’Università di Padova ha criticato duramente la scelta di affidare al generale un compito tanto delicato quale quello di Commissario straordinario all’emergenza: “Due mesi fa avevo detto che il Governo doveva consultare quelli di Amazon. Non lo avevo detto a caso, Amazon è un gigante nella logistica. Con tutto il rispetto, il nostro Generale del Genio, in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista“, ha spiegato Crisanti, facendo riferimento alla – effettivamente indiscutibile – capacità di un colosso dell’e-commerce come Amazon di gestire alla perfezione milioni di ordini che quotidianamente vengono smistati su tutto il territorio.

Questi di Amazon sono in grado di movimentare miliardi di pacchi al giorno e distribuirli capillarmente: per distribuire i vaccini probabilmente ci volevano esperti in ingegneria e informatica che stanno in Amazon non nell’Esercito“, ha ribadito Crisanti, aggiungendo che si sarebbe sentito più tranquillo se il Governo avesse optato per “lo chief executive officer” dell’azienda americana.

Ma le critiche di Crisanti riguardano l’intera gestione della campagna vaccinale: “Se oggi avessimo dieci milioni di dosi non sapremmo come distribuirle. Abbiamo iniziato la vaccinazione con quella pagliacciata del V-day, illudendo tutti gli italiani“, ha attaccato il microbiologo, secondo il quale il lavoro di programmazione svolto fino a questo momento non sarebbe neanche lontanamente sufficiente. Tra gli elementi che più preoccupano Crisanti, “le difficoltà di una vaccinazione di massa con un vaccino come quello di Pfizer, che ha problemi giganteschi di logistica“.

 

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