Blocco degli sfratti, il Governo Draghi cambia tutto: via di casa gli inquilini morosi prima del Covid

Nuova Maggioranza concorde su un emendamento al Decreto Milleproroghe volto a modificare sensibilmente la misura relativa al blocco degli sfratti. 

La Maggioranza cerca unità d'intenti: accordo sul blocco degli sfratti
Mario Draghi/Andrew Medichini/Getty Images

Il primo, importante banco di prova per le forze politiche della nuova, larghissima Maggioranza a sostegno del Governo di Mario Draghi è rappresentato dal decreto Milleproroghe: inviato in Parlamento per la conversione quando era ancora in carica il precedente Esecutivo, il testo arriva ora in discussione alla Camera – quando alla sua scadenza mancano appena 10 giorni – per mettere subito alla prova l’unità di intenti della nuova Maggioranza, numericamente rafforzata dall’ingresso di Lega e Forza Italia.

Incoraggiante, per il momento, il lavoro svolto per trovare un’intesa su uno dei temi più importanti trattati dal decreto: il blocco degli sfratti. Sarebbe infatti pronto un emendamento al testo sostenuto da M5S, Pd, Italia viva, Forza Italia che attenuerebbe gli effetti del blocco introdotto nel testo originario del decreto: a partire dal primo aprile potrebbe ripartire il “rilascio” degli immobili per i quali la morosità dell’inquilino era stata convalidata già prima del marzo 2020, prima che la pandemia trascinasse il Paese, e il mondo intero, in una terribile crisi economica. Per tutti gli altri, invece, il blocco rimarrebbe in vigore, per il momento, fino a tutto il mese di giugno 2021.

Un intervento che modifica sensibilmente la misura attualmente in vigore, che prevede un blocco agli sfratti completamente indiscriminato – affiancato alla sospensione dei pignoramenti – e ritenuto eccessivo da molti proprietari che si trovano impossibilitati ad intervenire rispetto ad affittuari morosi già da tempi precedenti alla crisi pandemica. E’ in questo senso che va ad inserirsi l’emendamento che, recependo le indicazioni delle commissioni Finanze e Giustizia di Montecitorio propone di distinguere tra i diversi casi di morosità: se questa è cominciata successivamente al primo marzo dello scorso anno, il blocco continuerà ad essere operativo fino a giugno; qualora invece la condizione fosse precedente a quella data, il blocco degli sfratti cesserà di essere operativo il 31 marzo, data a partire dalla quale potranno riprendere i rilasci.

Un ulteriore criterio si somma, per gli immobili a uso non abitativo, a quello temporale: se le attività commerciali, professionali ed industriali non sono tra quelle individuate (con i codici Ateco) dal provvedimento del governo del 25 marzo – quelle cioè costretta a chiudere nel periodo del lockdown della scorsa primavera – allora lo sfratto tornerà possibile dal primo aprile, sempre se convalidato prima del primo marzo. Il criterio del provvedimento, quindi, è quello di cercare di ripristinare una dinamica normale per tutti i casi in cui il mancato pagamento del canone di locazione non può essere collegato alla crisi che si è scatenata nella primavera scorsa.

Il voto di Montecitorio sul Milleproroghe è previsto, salvo imprevisti, per lunedì: i lavori, per il momento, procedono a rilento e il testo dovrà superare, prima del giudizio dell’Aula, le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali. Tra le altre novità che il Decreto dovrebbe introdurre, anche la possibilità di usufruire fino a fine anno del “bonus vacanze“, introdotto nei mesi scorsi per incentivare il turismo. Possibile anche un ulteriore slittamento, per tutto il 2022, del passaggio al mercato libero dell’energia. Probabile, invece, che il delicatissimo tema della giustizia venga affrontato separatamente, in un provvedimento ad hoc: decisiva, in questo senso, sarà la mediazione tra le posizioni delle diverse forze politiche da parte del Ministro Marta Cartabia.

 

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