Decreto ristori: stop al pignoramento della prima casa ma solo a determinate condizioni

L’articolo 4 del decreto Ristori prevede il prolungamento fino alla fine del 2020 della sospensione dei pignoramenti per le abitazioni principali. Ma non per tutti.

Decreto ristori: stop a pignoramento prima casa
Giuseppe Conte/Facebook

Con il prolungarsi dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus – le cui conseguenze hanno pesanti ricadute anche sul piano economico – il Governo ha deciso di prorogare alcuni interventi finalizzati ad evitare che persone già in difficoltà rischino di veder ulteriormente aggravate le proprie posizioni. E così, dopo il blocco dei licenziamenti – esteso fino al 21 marzo del 2021 – e quello degli sfratti – inserito nel decreto Rilancio e previsto fino alla fine dell’anno – arriva adesso anche la proroga per la sospensione dei pignoramenti della prima casa, la cui scadenza era stata inizialmente fissata al 30 ottobre. La misura è stata inserita nel più ampio quadro di provvedimenti varati dall’Esecutivo a partire dall’estate. Questa novità fa sì che, oltre a mettere a riparo dal rischio di sfratto chiunque non riesca a pagare un affitto, venga garantita – almeno fino al 31 dicembre – la possibilità di rimanere all’interno della propria abitazione anche a chi non sia in grado di pagare regolarmente le rate del mutuo che ha sottoscritto. L’articolo 4 del decreto Ristori, infatti, viene stabilito il prolungamento della misura inserita mesi fa nel decreto Cura Italia che sospendeva la possibilità di pignorare l’abitazione principale di un cittadino fino al 30 ottobre.

E’ importante sottolineare come la misura in questione si applichi esclusivamente all’abitazione principale, cioè la casa in cui il proprietario e gli eventuali familiari vivono regolarmente. Il divieto, quindi, è applicabile solo ove il debitore sia residente nella casa e questa rappresenti la sua unica proprietà immobiliare. Inoltre, l’abitazione deve essere accatastata ad uso esclusivo di abitazione e non deve appartenere alla categoria di lusso, in cui sono inserite ville, castelli e dimore storiche. Oltre a prorogare fino al 31 dicembre la sospensione delle procedure esecutive per il pignoramento immobiliare, l’articolo 4 stabilisce che qualsiasi procedura di questo genere, effettuata dal 25 ottobre e fino all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Ristori, sarà ritenuta inefficace.

Un’altra importante novità inserita nell’articolo 4 del decreto Ristori riguarda tutti quei cittadini che abbiano subito un pignoramento immobiliare dovuto all’impossibilità di saldare un mutuo. Qualora il pignoramento, avvenuto negli ultimi dieci anni, riguardi l’abitazione principale, il proprietario potrà chiedere una rinegoziazione del mutuo a condizioni più favorevoli. Per accedere a questa possibilità, tuttavia, occorre che nell’operazione non siano stati coinvolti altri creditori, che almeno il 10% del debito totale sia già stato restituito e che questo non superi la quota di 250 mila euro. L’obiettivo del Governo – tanto per i provvedimenti inseriti nel decreto Cura Italia che per quelli che fanno parte dei successivi decreti Rilancio e Ristori – è quello di far sì che, alla drammatica situazione che sta riguardando il Paese, non si aggiunga un sempre maggior numero di persone che perdono la loro abitazione. Non è un caso che la proroga alla sospensione del pignoramento arrivi a qualche settimana di distanza dal prolungamento del blocco degli sfratti: due misure che, andando ad agire su diverse fattispecie, hanno in comune l’obiettivo finale di scongiurare che molti cittadini rimangano senza casa.

 

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