Bari, lo chef Pasquale Centrone chiede l’eutanasia: “Questa è un’agonia, tolgo il disturbo”

Stanco di invocare cure e assistenza all’altezza, il ristoratore pugliese Pasquale Centrone, da 13 anni malato di Sla, chiede l’eutanasia in un post pubblicato su Facebook.

Lo chef Centrone chiede l'eutanasia: "Tolgo il disturbo"
Pasquale Centrone/Facebook

Un post su Facebook destinato a riportare al centro del dibattito politico italiano il tema del fine vita. A scriverlo è Pasquale Centrone, chef e anima del ristorante “Da Tuccino” di Polignano a Mare, in provincia di Bari. Malato di Sla da 13 anni – gli ultimi 9 dei quali trascorsi in ventilazione assistita – Centrone è stanco di invocare cure e assistenza per sé e per le altre persone nelle sue condizioni. Un’assistenza che, spiega lo chef, dev’essere continuativa e duratura nel tempo, affidata a persone che imparino a conoscere le esigenze di chi assistono: “Ho bisogno di una assistenza stabile e duratura, che impari le mie abitudini. Non mi mandate piu’ queste assistenze occasionali a ” prestazioni ” che poverini non sanno da dove iniziare“, scrive Centrone su Facebook, prima di arrivare a chiedere l’eutanasia: “Io più di una persona che mi assiste non me la posso permettere e non voglio più dare impegni alla mia FAMIGLIA. Basta sono stanco non mi piace piu’ vivere in questo modo é diventata una AGONIA, tolgo il disturbo“.

Una richiesta destinata a far discutere ma nella quale lo chef mostra grande fermezza e dignità, tanto da nominare il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore regionale alla Salute, Pierluigi Lopalco, esecutori di questa sua volontà, come avvenne per Marco Cappato nel caso di dj Fabo.

Al fianco di Centrone, in questa battaglia, anche Filippo Anelli, presidente dei medici italiani: “Non possiamo rimanere sordi. E’ nostro dovere etico di medici, di ordinisti, di persone umane dargli voce e farlo risuonare nelle sedi competenti. Lo dice il nostro Codice, lo dice la Costituzione“, dichiara il medico, che rivolge al Governatore un accorato appello: “Chiediamo di intervenire per  fornire a Centrone, e agli altri pazienti cronici, un supporto professionale adeguato. Perché un Paese civile si misura, anche e soprattutto, sui servizi che riesce ad assicurare alle persone più fragili“.

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