Altri 603 morti di Covid in 24 ore, Pfizer non rispetta i patti e non consegna i vaccini previsti

Ancora ritardi sul fronte della distribuzione dei vaccini anti Covid.  Pfizer adduce giustificazioni che non convincono il commissario straordinario Domenico Arcuri. A farne le spese milioni di italiani.

pfizer ritardi
Getty Images/Alberto Pizzoli

Il Ministero della Salute comunica che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono aumentati di 10.497 unità e portano il totale a 2.400.598. Da ieri 603 morti che fanno salire il totale delle vittime a 83.157 e 21.428 guariti che raggiungono quota 1.781.917. Da ieri 254.070 tamponi.

I casi attualmente positivi scendono a 535.524, – 11.534 rispetto a ieri. I ricoverati sono 22.699, -185 mentre in terapia intensiva 2487 assistiti, -57 rispetto a ieri.

Covid: Pfizer non rispetta i patti sui vaccini

Aumentano ancor i ritardi nella distribuzione dei vaccini Pfizer- Biontech. Delle 397mila dosi previste per questa settimana, la casa farmaceutica oggi ne ha consegnate circa 48mila. Domani ne arriveranno solo 53.820 e mercoledì le restanti 294.840. Riduzione non da poco che va a sommarsi al taglio del 29% preannunciato da Pfizer venerdì scorso e mal digerito dal commissario per l’emergenza Domenico ArcuriPer far fronte a questa nuova situazione, domani sera si svolgerà un vertice tra il Governo e le Regioni  al quale parteciperanno, oltre ad Arcuri, i ministri per gli Affari regionali Francesco Boccia e della Salute Roberto Speranza. Una delle ipotesi sul tavolo è quella del “meccanismo di solidarietà“:  le Regioni che hanno più dosi nei magazzini dovrebbero cederne una parte alle Regioni meno rifornite.

In tal senso, nei giorni scorsi, ha suscitato una certa indignazione la proposta di Letizia Moratti, ex primo cittadino di Milano e attuale Assesore al Welfare in Lombardia la quale solleccitava ad una distribuzione di dosi più copiosa nelle Regioni con un Pil più alto. La proposta subito freddata dal PD e dai Cinque Stelle fu motivata  con la spiegazione che le Regioni con un Pil più elevato sono anche quelle più densamente popolate e con un maggior numero d’imprese e che, pertanto, necessitano di ripartire prima per ridare avvio all’economia.

 Pfizer ha assicurato che le consegne  torneranno regolari a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento a partire dalla settimana del 15 febbraio, in modo da consegnare le quantità  previste per il primo trimestre. Tuttavia questi ritardi rischiano di compromettere l’efficacia della campagna vaccinale partita già con un certo ritardo nel nostro Paese. In particolare potrebbero crearsi intoppi con le somministrazioni delle seconde dosi, indispensabili ai fini dell’immunità. O potrebbero slittare le somministrazioni ai soggetti non in cima alla lista dei prioritari ma comunque esposti al rischio come gli anziani over 80. Lo ha sottolineato lo scienziato Giorgio Sestili il quale – intervistato dall’Adnkronos – non ha nascosto le sue preoccupazioni: “Questi ritardi possono creare dei problemi alla campagna nazionale di immunizzazione in un momento in cui dovremmo viaggiare a ritmi sostenuti. Difatti  hanno annunciato che ora faranno solo i richiamo e gli over 80 slittano a febbraio”. 

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