Terza ondata, torna l’incubo chiusure. Conte dice di tenerci pronti: “Servono altri sacrifici”

Il premier Giuseppe Conte non parla direttamente di lockdown nella sua ultima apparizione pubblica ma invita a fare dei sacrifici in vista della terza ondata.

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Getty Images/Kyoshi Ota

L’incubo del lockdown o della zona rossa torna ad aleggiare sul paese proprio nei giorni in cui la campagna per vaccinare gli italiani prosegue a ritmo serrato: il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla di terza ondata in arrivo, chiedendo ai cittadini di tenersi pronti a nuove rinunce e chiusure. Pur non parlando espressamente ne di coprifuoco ne di quarantena ne di altre misure restrittive, il premier ha lasciato intendere che per contrastare un’impennata nei casi di Covid che sembra ormai imminente – anche a detta di alcuni scienziati – potrebbero tornare misure molto severe: “Sta arrivando un’impennata dei contagi. Non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”, le parole esatte con cui Conte prevede una terza ondata, forse anche peggiore delle prime due affrontate dal nostro paese a partire da febbraio. E in vista delle nuove misure del Dpcm in arrivo il 16 gennaio, queste parole suonano decisamente preoccupanti.

Al tavolo con i rappresentanti delle Regioni ed il Ministro della Salute Roberto Speranza, il premier sta valutando la possibilità di proseguire con il sistema di demarcazione a zone colorate per il paese. Quali siano i “sacrifici” da sostenere nei prossimi mesi, non è ancora ben chiaro dato che inizialmente, Conte si era detto anche favorevole all’istituzione di “zone bianche” per quelle Regioni meglio attrezzate a reggere la terza ondata. Alcuni governatori – compresi Vincenzo De Luca ed Attilio Fontana – hanno invece chiesto di creare una zona arancione nazionale, ipotesi al momento scartata dal premier e dal Ministro della Salute. Presumibilmente, saranno ancora i gestori di palestre, ristoranti, locali ed altri esercizi commerciali che operano ad orario ridotto da mesi a subire maggiormente l’impatto del picco di contagi previsto nell’immediato futuro: infatti, difficilmente queste attività riapriranno i battenti a pieno regime. Il Governo ha già annunciato provvedimenti in merito“Domani il Consiglio dei Ministri approverà il Recovery, dobbiamo correre”, ha dichiarato il premier Conte, lasciando intendere che i miliardi di Bruxelles saranno usati presto per sopperire alle grandi perdite economiche del paese. L’emergenza non è ancora finita.

 

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