Se un giorno ne usciremo dipende da noi. E da come ci comporteremo, dice il Ministro Speranza

La crescita dei contagi Covid in tutta Europa spaventa il Ministro della Salute Roberto Speranza, che predica prudenza e mostra ottimismo sui vaccini. 
Covid, Speranza: "La battaglia sarà dura ancora per qualche mese"
Roberto Speranza/Kenzo Tribouillard. Getty Images
Ancor più dei dati che si registrano negli ultimi giorni nel nostro Paese, a preoccupare il Ministro della Salute Roberto Speranza sono le informazioni che arrivano dall’estero, in particolare dalla Gran Bretagna. I 68 mila nuovi positivi – e 1.325 morti – fatti registrare oltre manica rappresentano chiaramente che “in Europa c’è una recrudescenza e anche noi dobbiamo farci i conti“, spiega Speranza.
Anche perché, nonostante l’arrivo dei vaccini – con l’approvazione del farmaco di Moderna da parte dell’Ema che potrà dare fiato alle campagne vaccinali europee – la strada per tenere sotto controllo la pandemia è ancora lunghissima: “I vaccini sono la luce, la svolta che apre un’altra fase, ma la verità è semplice. Per avere un impatto il vaccino ha bisogno di mesi e dobbiamo resistere, la battaglia è ancora dura“, spiega il Ministro. Il problema, ormai, non è più rappresentato dall’arrivo della terza ondata: “La seconda ondata non è mai finita davvero. Adesso c’è una ripartenza e probabilmente sì, il terzo picco arriverà“, mette in guardia Speranza. Nelle prossime settimane “la curva può facilmente risalire, come purtroppo vediamo in larga parte dei Paesi europei, dove i numeri sono significativamente peggiori dei nostri”. Ecco perché il nuovo Dpcm “manterrà l’attenzione al rigore, con misure di contenimento significative“.
A risollevare, almeno un po’, il morale del titolare della Salute sono i 19 miliardi che dovrebbero arrivare dal Recovery Fund, con i quali il Ministro conta di rafforzare la rete ospedaliera e mettere in atto la riforma del sistema sanitario che ha in mente. Un’altra notizia positiva arriva dal fronte vaccini: dopo un avvio stentato e ricco di polemiche, il trend delle somministrazioni sembra aver guadagnato un ritmo sostenuto ed è dato in costante crescita: “Niente trionfalismi“, puntualizza Speranza. “Ma dopo tante critiche prive di senso è bello vedere che siamo secondi in Europa in valore assoluto. Abbiamo 470 mila dosi a settimana e riusciamo a farle tutte“.
L’inizio della campagna era stato imbarazzante, come sottolineato anche dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Ora, invece il piano di vaccinazioni sembra essere entrato nel vivo, “tutte le regioni lavorano a regime“, fa notare Speranza. Il problema, piuttosto, sarà l’approvvigionamento delle dosi: “Ora arriva anche il milione e 300 mila di Moderna, purtroppo sono numeri molto limitati per il primo trimestre“, ammette Speranza, che però sottolinea anche la buona notizia arrivata dall’Unione Europea, che per bocca della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato l’acquisto “di ulteriori acquisti Pfizer per 300 milioni, di cui all’Italia tocca il 13,46%“. Dosi che, però, non arriveranno prima del secondo trimestre del 2021. Anche se Speranza garantisce che da qui alla fine di marzo, l’Italia non si troverà a corto di fiale.
Il vero anello debole della catena vaccinale rimane, al momento, il farmaco di AstraZeneca, su cui l’Italia aveva puntato moltissimo. Il via libera da parte dell’Ema richiederà ancora tempo – come minimo qualche settimana – e questo comporterà conseguenze sulla strategia italiana: “Se Ema desse il via libera potremmo avere un altro tesoretto da utilizzare già nel primo trimestre. Potrebbero essere 8 milioni, ma ancora certezze non ne abbiamo. Ema ha detto che la valutazione finale può avvenire entro gennaio“, dice Speranza.
Insomma, stando alle informazioni attualmente disponibili, una previsione verosimile sull’andamento delle vaccinazioni nel nostro Paese prevede che entro la fine di marzo i vaccinati italiani possano essere compresi tra i 5 ed i 6 milioni. Speranza però respinge al mittente le critiche secondo cui il Ministero avrebbe sbagliato nell’acquisto dei farmaci: “Noi abbiamo comprato tutti i vaccini, ma è chiaro che la Ue li ha opzionati quando non si poteva sapere chi avrebbe fatto prima e chi dopo“, si giustifica il Ministro.
Rimane preoccupante il quadro generale: il virus avanza in Europa – la stessa Cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto ai suoi concittadini che i prossimi tre mesi saranno i più difficili – e la comparsa della variante inglese rappresenta un ulteriore fattore di inquietudine. Speranza si sbilancia però sulla possibilità che l’Italia possa uscire da questo tunnel “Prima dell’estate, quando 10 o 15 milioni di italiani saranno stati vaccinati“. Una linea condivisa anche dalla sottosegretaria alla salute Sandra Zampa, convinta che il combinato disposto di vaccinazioni e bella stagione possa permettere al Paese di avvicinarsi ai mesi più caldi con una condizione simile alla normalità pre-Covid.
E’ anche in questa direzione che vanno, spiega ancora Speranza, le decisioni del Governo di irrigidire i parametri che determinano l’inserimento delle Regioni in fascia arancione e rossa. Interventi più tempestivi condivisi, assicura il Ministro, anche dai Presidenti di Regione che “Vedono la pressione sulle strutture sanitarie e sanno che dobbiamo lottare ancora“.
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