Tutti+i+risparmi+di+famiglia+investiti+nel+ristorante%2C+il+ristoro+%C3%A8+di+600+euro%3A+%26%238220%3BFaremo+causa+a+Conte%26%238221%3B
leggiloorg
/2020/12/29/milano-marco-bedolo-michela-fino-causa-conte/amp/
Cronaca

Tutti i risparmi di famiglia investiti nel ristorante, il ristoro è di 600 euro: “Faremo causa a Conte”

La categoria più penalizzata dalle chiusure imposte dal Governo è senza dubbio quella dei ristoratori. Una coppia che aveva da poco aperto a Milano ha deciso di reagire e fare causa allo Stato.

Getty Images/ Andreas Solaro

Il 2020 si chiuderà non con migliaia di vite in meno e con circa 390mila aziende in meno. Una delle categorie più colpite dalle chiusure imposte dal Governo – forse la più colpita – è quella dei ristoratori. Alle perdite del primo Lockdown si sono aggiunte quelle della seconda ondata di divieti che non ha permesso loro di rifarsi neppure durante il periodo natalizio. Infatti i ristoranti resteranno chiusi – salvo che per il mero asporto – anche per il cenone di fine anno e per il pranzo del 1 gennaio dopo aver perso gli introiti del cenone del 24 e del pranzo del 25. Per l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, fino ad ora, i ristori hanno coperto non più del 2% delle perdite subite dai ristoranti. Il direttore generale di Fipe-Confcommercio, Roberto Calugi, ha dichiarato: “Quest’anno abbiamo già perso 27 miliardi e le chiusure di Natale ce ne costeranno altri 7. Siamo al collasso”. L’intero settore rischia di saltare: 60 mila imprese con 300 mila addetti. A restare senza lavoro anche camerieri, cuochi, lavapiatti, addetti alle pulizie. E, indirettamente, ne pagano le conseguenze anche i fornitori.

Persone che corrono il rischio di diventare i “nuovi poveri”  in fila alla Caritas per poter mangiare o avere coperte o abiti.  Il settore ristorativo fatturava 95 miliardi l’anno.  Cifra destinata – o condannata – a ridursi di almeno un terzo nel 2020 a causa delle restrizioni anti-contagio. E i ristori previsti dal Premier Giuseppe Conte non bastano a far fronte a tutte le spese: affitto, bollette, fornitori da pagare ma – di contro – merce non smaltita da buttare. Perché il cibo non è un abito che può essere riproposto tra qualche settimana.

La storia di Marco e Michela: “Faremo causa a Conte”

Queste difficoltà  le conoscono bene Marco Bedolo e Michela Fino che in dieci mesi hanno perso qualcosa come 90-100mila euro. I due avevano aperto un ristorante nel cuore di Milano a fine 2019. Dopo aver investito  300mila euro – tutti i loro risparmi più aiuti da parte della famiglia e 70mila euro circa ottenuti tramite mutuo bancario – la coppia aveva deciso di dedicarsi anima e cuore a questo mestiere e crescere i figli di 2 e 8 anni. Ma le cose non sono andate così. Il primo lockdown, a pochi mesi dall’apertura, aveva già messo a durissima prova i due con  8mila euro mensili di spese fisse – tra bollette e due dipendenti da pagare –  e un affitto da 3mila euro al mese più Iva. “All’improvviso arriva il primo lockdown e la promessa dei risarcimenti. Scopriamo che a noi non spetta nulla, tranne un credito d’imposta sull’affitto per il mese di marzo. Abbiamo preso solo i 600 euro. Noi lavoriamo con materia fresca, facciamo panini, tartare di carne, pesce e siamo così costretti a buttare via tutto”– spiega Marco. Ma mentre il cibo è da buttare le bollette devono essere pagate così come l’affitto e i dipendenti. Come se non bastasse l’apertura recente preclude pure il prestito garantito dallo Stato di 30mila euro.

A maggio la tanto attesa riapertura che comporta altre spese per la sanificazione e la disinfestazione . E anche questa volta nessun indennizzo da parte dello Stato. Ed ecco le seconde chiusure: “Stavamo tentando di risalire, ma il secondo lockdown ci ha tagliato le gambe. Abbiamo finito tutti i fondi. Abbiamo già venduto alcune attrezzature e abbiamo messo in vendita l’attività”. Ma non è certo il momento giusto per vendere e, infatti, sul piatto arrivano offerte bassissime, anche di 15mila euro. Ma Marco e Michela non sono disposti ad arrendersi e si sono già rivolti ad un avvocato, il penalista Fabio Schembri: “Faremo causa allo Stato. Il Governo deve loro un indennizzo”.

Pubblicato da
Samanta Airoldi

Ultimi articoli

  • Economia

Finanziamenti: per il mutuo è caccia al risparmio sul web

Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…

4 mesi ago
  • Economia

Smart working: il vantaggio del lavoro da remoto

Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…

10 mesi ago
  • Casi

Denise Pipitone potrebbe essere a Roma, in un campo Rom

Una nuova pista questa volta molto promettente. Si riaccendono le speranze di ritrovare Denise Pipitone…

1 anno ago
  • Cronaca

Palermo, 13enne va in arresto cardiaco mentre è a scuola

Un ragazzino di appena 13 anni è andato in arresto cardiaco mentre si trovava a…

1 anno ago
  • Cronaca

Trapani, il direttore della banca fa sparire 400 mila euro dal conto di una disabile

Il direttore di una banca ha fatto sparire 400mila euro dal conto corrente di una…

1 anno ago
  • News Mondo

Alice muore a 6 mesi e nessuno sa perché: qualcuno sta mentendo

Non c'è stato nulla da fare per la piccola Alice. La piccola, dopo aver lottato…

1 anno ago