La variante del virus è “fuori controllo”. E il Governo ora teme per gli ospedali

Cresce la preoccupazione in tutta Europa per la variante super-aggressiva di Covid rilevata in Inghilterra, dove il Ministro della Sanità definisce “fuori controllo” la situazione. In Italia i timori riguardano soprattutto la capacità di tenuta degli ospedali.
La preoccupazione è tanta. Proprio quando l’imminente avvio della campagna vaccinale in Europa – con il V-day fissato per il 27 dicembre – sembrava dare ragioni di speranza ad un Continente scosso dalla pandemia, la notizia della variante super-aggressiva di Covid-19 riscontrata nel Regno Unito è arrivata come una doccia gelata e ha portato, nel giro di poche ore, all’isolamento pressoché totale dell’Isola: l’Italia ha bloccato qualsiasi volo in entrata proveniente dalla Gran Bretagna, mentre quelli in partenza dai nostri aeroporti sono stati quasi completamente cancellati dalle compagnie aeree. Misure analoghe a quelle adottate da Francia, Germania, Olanda, Belgio e Irlanda: tutti in attesa di una riunione di emergenza che oggi detterà le linee di coordinamento dei 27 paesi Ue. Imposta la chiusura anche al porto di Dover e all’eurotunnel. La Gran Bretagna rimane isolata, molto più di quanto non prevedesse la Brexit: le informazioni sul virus mutato, descritto come dotato di una capacità di trasmissione superiore del 70% a quello finora conosciuto, spaventano l’Europa.
E sono proprio queste le informazioni su cui stanno lavorando, da ieri, i tecnici del nostro Governo. Dalle informazioni in loro possesso, la trasmissibilità del nuovo ceppo risulta essere di 0,5 di Rt superiore rispetto al precedente: un’enormità. In queste condizioni, ed ipotizzando che la nuova variante stia già circolando sul nostro territorio, arrivare a fine gennaio con un indice di contagio di 0.5 sarebbe sostanzialmente impossibile. Con una conseguenza diretta e pericolosissima: il rischio che gli ospedali non siano in grado di reggere la nuova ondata di contagi.
Nonostante il raffreddamento della curva delle ultime settimane, infatti, l’Italia continua ad avere il 32% di letti occupati di terapia intensiva e il 39% in area medica, per i pazienti affetti dal virus ma in condizioni non gravi. E anche se il nuovo ceppo di Covid non sembra essere più aggressivo e portare a conseguenze peggiori chi lo contragga, il solo incremento di positività derivante dalla maggiore velocità di diffusione sarebbe sufficiente ad impattare in modo pericoloso su un sistema ospedaliero già sotto stress. “Per questo va bloccato in tempo reale“, affermava ieri il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.
L’intervento dell’Esecutivo, per il momento, prevede iniziative volte ad evitare l’accesso in Italia di chiunque abbia transitato dal Regno Unito nelle ultime due settimane, senza modifiche – almeno per il momento – alle misure varate per affrontare in sicurezza le feste di Natale né alla tabella di marcia delle vaccinazioni, visto che tutti gli esperti sono concordi, finora, nel ritenere che i trattamenti messi a punto possano essere pienamente efficaci anche sul nuovo ceppo di Covid.
Il problema è legato ai tempi di somministrazione. L’obiettivo di arrivare a 15 milioni di vaccinati richiede mesi e un nuovo picco di diffusione dei contagi non farebbe altro che rallentare un processo che tutti vorrebbero più rapido possibile. Per questo il Ministero della Salute ha già preso contatti con i Governatori, richiamando le autorità regionali al massimo rigore nei controlli sui cittadini che siano già rientrati, nelle ultime due settimane, dal Regno Unito, cui sono tassativamente imposti un tampone ed una quarantena di quindici giorni: il margine d’errore, questa volta, è pari a zero. “Prepariamoci al peggio“, diceva ieri Speranza.
La notizie che provengono dall’Inghilterra sono nefaste: nel corso di un’intervista televisiva, il Ministro della Sanità britannico Matt Hancock ha sottolineato la gravità della situazione, sostenendo che il virus è in questo momento “fuori controllo” e che il lockdown annunciato sabato dal Premier Boris Johnson potrebbe probabilmente durare almeno “un paio di mesi“: un periodo decisamente più lungo rispetto alle due settimane inizialmente annunciate dal Capo del Governo.
Ma come può proteggersi, ora, l’Europa? Domanda da un milione di dollari, ammesso che proteggersi sia ancora possibile: la variante del virus, infatti, è già stata rintracciata in numerosi altri Paesi – Danimarca, Olanda, Australia, oltre che in Italia – e data l’enorme rapidità di trasmissione, potrebbe essere già troppo tardi per cercare ricostruire un tracciamento dei contagi.
Intanto in Inghilterra le persone, terrorizzate dalla variante del virus e desiderose di sfuggire alla zona rossa creata dal Governo nell’area di Londra prima che le nuove regole ferree entrino in vigore, fuggono dalla Capitale in ogni direzione facendo registrare un assalto a treni e bus che da Downing Street definiscono “irresponsabile“: come a dimostrare che, in fondo, tutto il mondo è paese.
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