Dopo il voto sul Mes, Monti fa i complimenti ai Cinque Stelle: “Si vede che sono maturati”

L’ex Premier Mario Monti, un tempo acerrimo rivale dei Cinque Stelle, loda l’impegno del partito di Beppe Grillo nel trovare un’intesa sul Mes. 

Monti 10 dicembre 2020
Getty Images/Stefano Dal Pozzolo

La politica è il campo in cui più di molti altri i rapporti di amicizia ed inimicizia sono piuttosto variabili: basti guardare il modo in cui Mario Monti ed il Movimento Cinque Stelle, un tempo acerrimi rivali, hanno scoperto di avere una visione comune sotto diversi punti di vista. L’ex Premier, che governò l’Italia dal 2011 al 2013, ha infatti lodato il partito fondato da Beppe Grillo in seguito alla decisione di trovare un punto di intesa sul Mes. I Cinque Stelle erano inizialmente così avversi al fondo salva stati da sembrare disposti a rischiare la caduta del Governo pur di opporsi all’adozione dello stesso: qualcuno ha insinuato che la paura di perdere le poltrone sia stata più forte degli ideali. Dal canto loro, i pentastellati attribuiscono il cambiamento di linea di pensiero all’operato della senatrice Barbara Lezzi che ha consultato tutti i parlamentari pentastellati fino a trovare un’intesa. “So che quello del Mes è ed era un tema non facile per il M5S, non facile ma non impossibile: questa forza politica aveva bisogno di un impegno di pedagogia didattica, questo impegno mi sembra sia avvenuto ed abbia dato i suoi buoni frutti” – ha commentato in merito Mario Monti. Una frase che denota un certo apprezzamento per la “crescita” di un partito che – in poche parole – è partito criticando le dinamiche del Parlamento per poi imparare a farne parte. Monti aveva già espresso un simile apprezzamento per i Cinque Stelle in occasione dei contrasti tra i leader del partito risalenti al novembre 2020, pronunciando questa frase: Se i rapporti interni sono tesi, depone bene. Da struttura comico-padronale sta diventando un partito politico”. In quell’occasione, Monti parlò anche di un Di Maio “Ormai maturo e adulto”.

Forse, l’aspetto più ironico del fatto che sia proprio Monti a complimentarsi con i Cinque Stelle è il fatto che la campagna del 2013 dei pentastellati era proprio incentrata – tra le altre cose – contro il Governo Monti, giudicato illegittimo in quanto “deciso a tavolino” dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Di Monti venne criticata anche  la politica di austerity, considerata un cappio al collo per un Paese già impoverito: grazie a questa lotta contro il Governo Monti, il partito crebbe fino a raggiungere un notevole 32% dei consensi. Un altro punto fortemente contestato dai Cinque Stelle in quel periodo fu la permanenza in Europa: fu l’attuale Ministro degli affari esteri Luigi Di Maio a dichiarare che doveva essere un referendum popolare a stabilire la permanenza o meno dell’Italia nell’Unione Europea. L’attuale linea di condotta dei Cinque Stelle però è molto più vicina all’europeismo montiamo che ad una fuoriuscita dall’UE. Monti e i Cinque Stelle non sono gli unici vecchi rivali ad aver seppellito l’ascia di guerra dopo anni di contrasti in quest’anno pieno di polemiche e avvenimenti particolari per la politica italiana.

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