Legge di Bilancio, si fa strada la patrimoniale di Fratoianni e Matteo Orfini

Nella legge di bilancio si fa largo la proposta di una tassa sul patrimonio proposta dai deputati Matteo Orfini e Nicola Fratoianni.

legge_bilancio_patrimoniale 03.12.2020 Leggilo.org
Nicola Fratoianni Facebook

Il 2020 si concluderà in modo un po’ diverso rispetto ai precedenti: niente veglione con amici o parenti, niente tavolate da 20 o più commensali al ristorante. La parola d’ordine sarà: sobrietà, contornata da coprifuoco e divieto di spostamenti tra regioni. E il 2021 potrebbe aprirsi con una sorpresa poco gradita a milioni di cittadini: una nuova tassa. Sul patrimonio, per la precisione. Infatti è stato riammesso ai voti l’emendamento che vede come primi firmatari i deputati Nicola Fratoianni e Matteo Orfini sulla patrimoniale. Argomento di cui da mesi si discute in casa PD e su cui, nei mesi scorsi, si erano espresse anche le Sardine di Matteo Santori che hanno definito la patrimoniale una tassa di solidarietà. L’emendamento a firma Fratoianni- Orfini ricalca il modello spagnolo. Prevede per tutti l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli. Ma, al loro posto, verrà istituita un’imposta  sui  patrimoni di almeno 500 mila euro. Nello specifico il prelievo partirà dallo 0,2% per i patrimoni tra 500mila euro e un milione; salirà allo 0,5 tra uno e 5 milioni; all’1% per un patrimonio dal valore compreso tra i 5 e i 50  milioni e al 2% per patrimoni superiori 50 milioni di euro. Non solo. Per il 2021 si prevede che per chi ha base imponibile superiore a un miliardo l’aliquota sia del 3%. Si prevede anche che chi abbia immobili, investimenti o altre attività di natura finanziaria che producono reddito imponibile in Italia, abbia l’obbligo di dichiararli. Se non lo farà è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che andrà dal 3 al 15% dell’importo non dichiarato.

La proposta di Fratoianni imbarazza il Partito Democratico

L’idea di una nuova tassa a carico di un Paese pesantemente impoverito dalle restrizioni dovute all’emergenza Covid, non è stata accolta con favore dall’Opposizione.  Il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, ha attaccato: “Riparte l’assalto ai risparmi degli italiani. Una misura  che colpisce la classe media senza incidere sui veri grandi patrimoni, tutti custoditi in paradisi fiscali“. Proteste anche dalle file dei deputati Azzurri che pure sembravano essere piuttosto vicini al Governo tanto che il loro leader, Silvio Berlusconi, ha trainato tutto il Centrodestra nel votare a favore dello scostamento di bilancio. Ma una legge sul patrimonio no, non è ammissibile per Forza Italia: “Con la riammissione dell’emendamento sulla patrimoniale torna a pendere la spada di Damocle sulla testa degli italiani. Questa proposta è  una mina sul futuro del Paese: va bocciata“. Il PD sa bene che riammettere nella legge di bilancio una tassa patrimoniale potrebbe compromettere ogni tentativo di avvicinamento di Forza Italia al Governo. Tuttavia, l’ala più a Sinistra dei Dem, si era schierata a favore della proposta di Fratoianni e Orfini. meno entusiasta, invece, la componente più moderata. Il responsabile Sicurezza del PD, Carmelo Miceli – ai cronisti del Corriere della Sera – aveva dichiarato: “Penso che ci siano altri strumenti per garantire l’equità sociale. E’ giusto che in un momento di difficoltà chi ha di più debba dare di più, ma i prelievi forzosi sono un’altra cosa”.

 

 

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