Possiamo festeggiare Capodanno il 1 gennaio alle 7 del mattino, dice il Governo

A breve il nuovo Dpcm di Palazzo Chigi. Nella bozza si legge che nella notte di Capodanno il coprifuoco sarà esteso fino alle ore 7 del mattino. Novità, invece, per ristoranti e alberghi.

In arrivo tra poche ore il nuovo Dpcm del Premier Giuseppe Conte, il cosiddetto “Dpcm Natale” in quanto, di fatto, ci dirà una volta e per tutte cosa potremo o non potremo fare nel corso di queste vacanze natalizie.  E se già ci eravamo preparati a trascorrere un Natale e un Capodanno all’insegna della sobrietà, forse non eravamo pronti ad alcune novità che si leggono nella bozza del Decreto il quale avrà validità dal 4 dicembre 2020 fino al 15 gennaio 2021.. Se qualcuno ancora covasse la speranza di un veglione il 31 dicembre, dovrà rassegnarsi: non solo il coprifuoco resterà in vigore anche la notte del 31 dicembre ma verrà anzi prolungato fino alle 7 del mattino successivo. In pratica dalle ore 22 del 31 dicembre 2020 alle ore 7 del 1 gennaio 2021 saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti per esigenze lavorative o di salute. E se qualcuno, pensando di aggirare la norma, pensava di organizzarsi con una cena in qualche ristorante di hotel, il Governo ha preveduto e prevenuto questa ipotesi: dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive sarà consentita solo con servizio in camera. E saranno vietate – dal 21 dicembre fino al 6 gennaio – anche le crociere, soluzione a cui parecchi stavano già pensando.  E anche molti gestori di hotel o compgni crocieristiche , sfruttando il “buco legislativo” dell’ultimo Dpcm, stavano già lanciando offerte a prezzi molto vantaggiosi per conentire agli italiani di passare Natale e Capodanno in compagnia e con tanto di cena gourmet senza violare alcuna legge. Ma il Premier ha aggiustato il tiro con il nuovo Decreto. Buone novità tuttavia per i ristoranti che potranno restare aperti e fare servizio anche al tavolo per il pranzo di Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania purché ad ogni tavolo siano presenti non più di quattro persone e tutte conviventi.

Uno dei nodi che fino all’ultimo è stato oggetto di scontro nel Governo, era consentire gli spostamenti tra regioni almeno per permettere i ricongiungimenti tra coniugi o tra genitori e figli. Ma alla fine ha prevalso l’ala rigorista e, pertanto, il nuovo Dpcm non prevede alcuna deroga. Dal 21 dicembre al 6 gennaio  vietato ogni spostamento tra Regioni – eccezione fatta per chi dovesse rientrare al proprio domicilio – e il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio vietato anche spostarsi da un comune all’altro. Saranno sempre consentiti, tuttavia, gli spostamenti per comprovate necessità di salute o lavoro. Fino al 6 gennaio i negozi potranno restare aperti fino alle ore 21. Tuttavia durante i weekend rimarranno chiusi gli esercizi che si trovano dentro i centri commerciali ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, prodotti agricoli e florovivaistici, tabaccai ed edicole.

Cosa accadrà dopo il 7 gennaio?

Sarà un Natale senza settimana bianca. Tuttavia gli amanti delle piste potranno farvi ritorno a partire dal 7 gennaio 2021 quando gli impianti sciistici riapriranno con l’adozione delle linee guida di Regioni e Province autonome validate dal Comitato tecnico scientifico.

Buone notizie anche per gli studenti delle scuole superiori che dal 7 gennaio potranno tornare tra i banchi anche se la presenza dovrà essere limitata al 50%. E sarà di nuovo possibile sostenere esami universitari e discutere la laurea in presenza. In previsione del ritorno in classe degli studenti, ai prefetti spetterà il compito di riorganizzare il trasporto pubblico al fine di evitare assembramenti.

Riapriranno le biblioteche per consultare gli archivi ma solo previo appuntamento mentre continueranno a restare chiusi altri luoghi dedicati alla cultura come i musei, i cinema e i teatri. Nessuna novità per centri benessere, piscine e palestre che – almeno fino al 15 gennaio – resteranno chiuse. Come chiuse – ma questo era già prevedibile – discoteche, sale e locali da ballo. Restano vietate le feste sia al chiuso sia all’aperto, comprese quelle a seguito delle cerimonie religiose.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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