“I bambini si possono uccidere”. Pestato violentemente in carcere l’uomo coinvolto nella scomparsa di Maddie

Christian Brueckner denuncia maltrattamenti subiti in prigione. Gli investigatori tedeschi credono che abbia rapito ed ucciso Maddie McCann e un altro bimbo. 

Ha denunciato un violento pestaggio subito in cella di detenzione ad opera di alcune guardie carcerarie Christian Brueckner, unico sospettato per il caso di Maddie McCann, la piccola svanita nel nulla mentre era in vacanza in Portogallo con i genitori nel 2007. L’uomo è accusato di aver ucciso la piccola dopo averla violentata per poi disfarsi del corpo, secondo il procuratore tedesco Hans Christian Wolters che sta seguendo le indagini: le testimonianze di due donne ed altre prove non divulgate dalla polizia, inchioderebbero l’uomo che ha un passato segnato da accuse per vari reati tra cui spaccio – per cui sarà condannato o assolto a breve – e stupro nei confronti di un’anziana di 72 anni: in particolare, la violenza è avvenuta proprio a Praia da Luz appena due mesi prima della sparizione di Maddie. Per Wolters, anche se non è mai stato ritrovato il corpo, Maddie sarebbe stata uccisa dal predatore sessuale e la polizia tedesca avrebbe già messo al corrente i genitori della bambina tramite due lettere: “Siccome sono i genitori di una bambina scomparsa, è ovvio che ci preoccupiamo di come stiano”, le parole del procuratore.

Secondo le ultime notizie dunque, l’uomo non se la starebbe passando bene in carcere dopo che la notizia ha raggiunto i suoi compagni di detenzione e soprattutto il personale della prigione di Kiel che comunque nega di aver alzato le mani su Christian Brueckner. Il fatto sarebbe avvenuto lunedì mentre l’uomo attendeva il processo per spaccio per cui rischia altri 21 mesi di carcere: il sospettato si è presentato in aula con due costole fratturate: “E’ colpa di una caduta”, la sintetica spiegazione fornita dal personale che ha avuto in custodia l’uomo nelle ore precedenti al procedimento giudiziario. E’ risaputo che nelle carceri di tutto il mondo, i delitti contro i bambini vengono considerati imperdonabili sia dai detenuti che dalle guardie carcerarie e – qualora la denuncia presentata dal legale di Brueckner dovesse rivelarsi fondata – non sarebbe il primo caso simile avvenuto negli ultimi tempi.

Contro Christian Brueckner, prove schiaccianti

In merito al caso McCann, si è fatto avanti un nuovo testimone disposto a confermare la colpevolezza di Christian Brueckner: una donna si è presentata al programma televisivo “Chi l’ha visto?” affermando di aver lavorato per un certo periodo di tempo con l’uomo presso un negozio di alimentari. Dal racconto della donna emergono altri dettagli inquietanti riguardo il caso: Era ubriaco, parlava di Maddie e disse ‘non la troveranno mai perché i bambini si possono uccidere’. Non disse che l’aveva uccisa, ma ora ho ripensato a questo commento”, dice il testimone aggiungendo che ricorda Brueckner come una persona molto violenta che beveva spesso.

Wolters ha dichiarato che Brueckner non è ancora stato interrogato ma che le prove del suo coinvolgimento nel caso sono solide: “Non vogliamo che sappia cosa abbiamo contro di lui, per il momento. Neppure il suo legale ha accesso agli atti del processo”. Anche la polizia olandese è sulle tracce dell’uomo e ritiene che possa essere responsabile di un secondo caso analogo, la sparizione di Jair Soares di appena sette anni, svanito nel nulla nel 1995 dopo essere uscito a comprare delle patatine vicino alla città di Monster. Gli investigatori olandesi e tedeschi stanno collaborando per fare luce sui due casi: il coinvolgimento dell’uomo sembra sempre più certo.

 

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