Sara Croce e Hormoz Vasfi: “mi portava in palmo di mano. Ma è diventato orrendo”

Il magnate iraniano ha chiesto indietro il milione di euro speso durante la loro love story. Ma lei racconta la sua versione dei fatti.

La storia tra Sara Croce e il magnate Hormoz Vasfi è iniziata a settembre dello scorso anno, quando la bellissima showgirl si è ritrovata al tavolo di lui durante una cena a Milano. Così ricorda l’inizio della bella storia d’amore diventata un incubo. Ed il suo è diventato un vero caso da tribunale, perché il petroliere iraniano le ha chiesto indietro il milione di euro che dice di aver speso per lei durante la loro storia. Un bel investimento, che lui quantifica in, esattamente, “1.051.548,72”. Compresi nella cifra i regali che lui aveva fatto alla madre della ragazza, Anna Maria Poillucci, tra cui anche le cialde del caffè.

Quella ormai lontana sera del 2019, Vasfi ha chiesto a Sara il suo numero di telefono, e così, come in tante storie d’amore, il corteggiamento ha avuto inizio, ed è andanto avanti con attenzioni di ogni sorta – e cifra. “Mi mandava l’autista sotto casa a Garlasco”, racconta Croce. “Mi diceva di uscire con le amiche e che avrebbe pagato lui il conto, mi incoraggiava a fare un massaggio con mia mamma”. I fiori e i regali le sono arrivati a casa per un mese di fila, e al rientro da un viaggio a Dubai è cominciata la loro storia. La quale Vasfi dipinge come una vera e propria truffa:, e accusa l’ex fidanzata di “aver allacciato una relazione al solo fine di trarne un profitto economico”, si legge sull’atto di oltre 30 pagine depositato al tribunale civile di Pavia per ottenere il risarcimento danni. Il conto è stato presentato alla ex Madre Natura del Programma “Ciao Darwin”, nel quale spiccano l’affitto di un appartamento in centro a Milano, una Land Rover ed alcuni viaggi super lusso.

Lei si difende: “l’appartamento non lo chiesi io, tra l’altro potevo andarci solo nel weekend. Per quanto riguarda il viaggio a New York dello scorso capodanno è stato un incubo perché io ero indisposta e non potevo assecondarlo”, ricorda la ragazza. “Mi trattò malissimo, lanciò addirittura alcune cose mie dalla finestra del 48esimo piano, a Manhattan. Così anticipai il rientro e me ne tornai in Italia”. Ma era un addio momentaneo. Croce era affascinata da lui. E l’addio vero è arrivato qualche mese dopo. “Mi portava in palmo di mano, mi apriva la porta: sa cinque lingue, mi faceva discorsi interessanti, poi si è rivelato orrendo”. L’addio definitivo sarebbe dovuto a un motivo banale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il petroliere lamenterebbe il fatto che la fidanzata non pubblicasse mai foto insieme a lui su Instagram: “Non mi sentivo sicura e non volevo farlo sapere a mio padre, che non vedo molto”. E dopo un lockdown separati, a giugno è arrivato l’addio.

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