Coronavirus, 15.199 nuovi casi: Milano sempre in affanno, focolaio all’ospedale Sacco

Nuovo focolaio al Sacco, uno dei più importanti ospedali di Milano. Contagiati anche diversi medici e infermieri.

I dati del Ministero della Salute relativi alla situazione odierna ci informano che i casi totali – compresi attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 15.199 unità e portano il totale a 449.648. Nelle ultime ventiquattro ore 127 morti che fanno salire il numero complessivo delle vittime a 36.832. Da ieri sono stati eseguiti 177.848 tamponi.

I casi attualmente positivi sono 155.442. I dimessi e i guariti salgono a 257.374 con un incremento di 2369 persone. I pazienti ricoverati con sintomi sono 9057, + 603 rispetto a ieri mentre nelle terapie intensive 926 assistiti, +56 rispetto a ieri.

Coronavirus: nuovo focolaio al Sacco di Milano

Come già per la prima ondata, anche ora la Lombardia è la Regione più colpita dal Covid. Ma mentre a marzo erano Bergamo e Brescia in testa per numero di casi, ora è Milano il nuovo epicentro. E considerando la densità demografica del capoluogo lombardo, la situazione rischia di sfuggire di mano in un attimo. Per contenere il rialzo dei contagi che rischia di mettere in ginocchio gli ospedali, il governatore Attilio Fontana – con l’accordo dei sindaci di tutti i capoluoghi della Regione – ha deciso di imporre il coprifuoco. A partire da giovedì 22 ottobre non si potrà uscire – se non per comprovate esigenze e con tanto di autocertificazione – dalle ore 23 fino alle ore 5 del giorno seguente. E le notizie che giungono da Milano continuano a far crescere l’allarme. Nelle ultime ore, infatti, è stato scoperto un nuovo focolaio presso uno degli ospedali più rinomati della città: il Sacco. Diversi operatori sanitari e ricoverati sono risultati positivi al tampone del Coronavirus: tra loro un medico, 20 infermieri e 5 pazienti. per questo motivo è stato chiuso il reparto di cardiologia.

Si presume che tutto abbia avuto inizio due settimane fa, quando venne riscontrata la positività di un infermiere che lavora in Cardiologia. Da lì sono partiti i tamponi a tappeto da cui è emerso il contagio diffuso tra diversi operatori sanitari. Al momento i 5 pazienti di Cardiologia risultati positivi al Covid sono stati trasferiti a Malattie infettive mentre tutti gli altri degenti del reparto che sono risultati negativi sono ora in sorveglianza sanitaria.

E riguardo al tanto discusso comprifuoco, è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe sala, il quale ha difeso la decisione presa dal governatore Fontana: “Questa idea delle chiusure serali non è una follia nata in Lombardia. Oggi, Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6 per un mese. Sono stato a Londra tre settimane fa e alle 22 i ristoranti chiudono. In Scozia e in Irlanda pub e ristoranti sono chiusi per dieci giorni. A Barcellona gli esercizi commerciali sono chiusi per 15 giorni”. Nel frattempo la Regione – come preannunciato nei giorni scorsi – ha deciso di riaprire l’ospedale in Fiera al Portello e quello di Bergamo che, in tutto, garantiranno  201 posti letto aggiuntivi di terapie intensive. Il  coordinatore dell’Unità di Crisi per le terapie intensive della Regione Lombardia Antonio Pesenti ha spiegato che la Lombardia può arrivare anche 1.400 posti di terapia intensiva.  Ma – ha specificato – questo significherebbe dedicarli tutti al Covid. Il chè sarebbe un grandissimo rischio in quanto verrebbero lasciati indietro tutti gli altri pazienti affetti da altre patologie.

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