I controlli entrano in casa. “Ci affideremo alle segnalazioni dei vicini” dice Speranza

La bozza del nuovo Dpcm per arginare i nuovi casi di Covid ha scatenato subito la polemica. Si teme la violazione del domicilio.

Speranza GETTY 13 ottobre 2020

E’ ormai in dirittura di arrivo il nuovo Dpcm che i membri della squadra di Governo – in particolar modo, il Ministro della Salute Roberto Speranza – stanno curando nei dettagli. Tra le misure valutate per controllare che i cittadini rispettino le regole riguardanti assembramenti e feste private, è spuntata la possibilità per le Forze dell’Ordine di entrare in casa di un privato cittadino ed effettuare verifiche sul numero di persone presenti in casa. Previste sanzioni in caso venissero trovate più di dieci persone non appartenenti al nucleo familiare. A lasciar trapelare questa indiscrezione  è stato proprio il ministro Speranza che durante un episodio del programma Che tempo che fa” ha dichiarato: “Aumenteremo i controlli. Ci affideremo alle segnalazioni dei vicini di casa che possono avvertire le forze dell’ordine in caso di assembramenti” – riporta Open.

In parole povere un vicino potrebbe fare “soffiate” alla polizia riguardo la presenza di troppe persone all’interno di una casa. E in caso di segnalazione, le Forze dell’Ordine avrebbero via libera per un controllo domiciliare. Ora il ministro, tuttavia, sta cercando di tranquillizzare: “E’ solo una bozza di lavoro. Tutti i documenti che circolano in rete in queste ore, sono fake o sono incompleti e non.ufficiali” Che le limitazioni saranno  pesanti è però prevedibile: del resto, le istituzioni avevano già lasciato trapelare la possibilità di dare una brusca stretta alla possibilità di organizzare eventi con troppi partecipanti nel caso di una risalita del contagi.

Le modifiche contenute nel nuovo Decreto riguardano anche la quarantena che – riporta Il Giornale – verrà ridotta da 14 a 10 giorni e basterà un tampone negativo per decretarne il termine.  Il Governo ha deciso inoltre di incentivare il lo smart working di differenziare maggiormente gli orari scolastici, nel tentativo di portare al 50-70% la percentuale di persone che lavorano o studiano da casa. Anche matrimoni e funerali subiranno una stretta: massimo dieci partecipanti per i primi e quindici per i secondi, dice la bozza del Dpcm. Tra le altre proposte che fanno discutere, spunta anche l’obbligo di mascherina all’interno delle abitazioni quando in casa si trovano persone esterne al nucelo familiare. Speranza però ci tiene a specificare che si tratta solo di un suggerimento e non di un provvedimento che prevede sanzioni in caso del mancato rispetto dello stesso: “Naturalmente, sono fortemente raccomandate le mascherine in presenza di estranei, anche al chiuso. Sta però alla responsabilità dei singoli decidere”.

Manfredi Falcetta

Fonte: Open, Il Giornale

 

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