Decreti sicurezza abrogati, Matteo Salvini è finito. Ora lo Ius Soli, dice Laura Boldrini

L’ex Presidente della Camera Laura Boldrini commenta entusiasta la modifica dei Decreti Sicurezza di Matteo Salvini. Ma i passi da fare – a suo dire – sono ancora tanti.

 

La modifica dei Decreti Sicurezza approvati durante il primo Governo di Giuseppe Conte, è una sorta di “firma” per i giallorossi che, così, sentono di aver preso definitivamente le distanze da chi li ha preceduti. Seppur sempre sotto la guida del Premier Conte e con i Cinque Stelle nella Maggioranza. E a pensarla così è soprattutto l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini che – intervistata dall’Avvenire – ha dichiarato: “Il nuovo Decreto del Governo in materia d’immigrazione è fondamentale per due motivi: cancella i dannosi decreti voluti dall’allora ministro dell’Interno leghista. E poi è un segno di discontinuità col Governo precedente. Finalmente sta iniziando a calare il sipario sulla stagione del salvinismo”. Per l’ex terza carica del Governo – in quota PD – i Decreti di Salvini rappresentavano una criminalizzazione dei migranti e una profonda ferita inferta ai diritti umani. Ferita che ora il Governo Conte bis sta provvedendo a curare. In particolare per Boldrini  è importante aver ampliato lo spettro delle possibilità per ottenere permessi per protezione speciale. Ma anche la possibilità per i richiedenti asilo d’iscriversi all’anagrafe. Come fondamentale – a suo dire – la modifica che dimezza da 180 a 90 giorni il tempo di permanenza dei migranti nei Centri per i rimpatri.

Il nuovo Decreto – che sta già presentando il conto – per l’ex Presidente della Camera è sicuramente un successo ma non è certo il punto di arrivo.  Per la Dem il cammino è ancora lungo: “Il nuovo decreto legge su immigrazione e sicurezza è un grande passo in avanti ma la missione non è ancora conclusa. E’ tempo di varare una nuova legge sulla cittadinanza, con ius soli e ius culturae”. Boldrini stessa è firmataria di una delle tre proposte di legge sulla riforma della cittadinanza depositate in Parlamento. Le altre due proposte portano invece la firma di Matteo Orfini, anche lui in quota PD, e dell’ex deputata di Forza Italia Renata Polverini.

La proposta di Boldrini – spiega la Repubblica – prevede che a un soggetto venga riconosciuta la cittadinanza italiana se è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno è regolarmente soggiornante in Italia da almeno 1 anno al momento della nascita del figlio. Oppure secondo Boldrini dovrà essere data la cittadinanza a chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno è nato in Italia. Tuttavia la proposta a firma Boldrini si spinge un po’ oltre e prevede anche  l’acquisizione della cittadinanza per lo straniero che risiede legalmente da almeno cinque anni in Italia e che è in possesso di un determinato requisito reddituale. Gli anni scendono a tre per i rifugiati.

Samanta Airoldi

Fonte: Avvenire, Repubblica

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