Nuovo codice della strada, fino a 2588 euro di multa per chi guida parlando al cellulare

Il testo per la modifica del codice della strada viene rimandato dal parlamento: tre le novità principali che interessano gli automobilisti italiani.

Traffico (GETTY) 25 settembre 2020

E’ arrivato alla Camera del Senato ma è stato subito rimandato indietro alla Commissione per i Trasporti il testo contenente le nuove modifiche al codice della strada. E’ stato il relatore del testo, il pentastellato Diego De Lorenzis, a prendere questa decisione, motivandola in questo modo: “Bisogna tenere conto del tempo passato da quando il provvedimento è giunto in aula ad oggi”. E in effetti – riferisce La Repubblica – è da ben dieci anni ormai che i governi che si sono succeduti non riescono a stendere un testo per questa serie di provvedimenti che possa essere discusso ed accettato da entrambe le camere del Parlamento. A criticare i ritardi nella realizzazione di queste modifiche al codice della strada è stato il presidente dell’Associazione amici della Polizia Stradale Giordano Biserni con queste parole: “Il solito tira e molla tra le istituzioni che ci ha riportati al via: sembra una partita del gioco dell’oca”. Biserni incalza poi la commissione, auspicando una rapida revisione del testo nei minimi dettagli affinchè le modifiche siano approvate quanto prima.

Le principali novità contenute nel documento che è stato dunque rispedito al “via” sono diverse: un inasprimento delle multe per chi guida con apparecchiature elettroniche in mano – che siano smartphone, tablet o quant’altro – da 422 a 1697 euro con relativa sospensione della patente per una settimana o anche due mesi. Con una doppia violazione nel biennio, sanzione amministrativa pecuniaria da 644 euro a 2588, sospensione della patente da uno a tre mesi, decurtazione di 10 punti dalla patente.

Sono previsti due punti in meno sulla patente per chi dovesse parcheggiare in un area preposta alla ricarica delle auto elettriche e in generale provvedimenti per tutelare i pedoni come marciapiedi colorati, strisce pedonali rialzate e precedenza sull’auto per la persona a piedi che si accinge ad attraversare la strada: provvedimenti che dovrebbero in teoria tutelare maggiormente la sicurezza in un paese dove dozzine di persone perdono la vita in incidenti stradali ogni anno.

Il testo, lungo ben 100 pagine e che conta anche molti altri interventi sulla sicurezza passando per l’obbligo di casco su velocipedi anche per i minori ed il divieto per le auto ibride di entrare in zone pedonali, non è esente da critiche. In particolare, un provvedimento, quello di impostare la durata del giallo per i semafori a soli tre secondi, non piace a chi di dovere: “Un automobilista attento ha un tempo di reazione di un secondo per frenare a 50 chilometri orari. Una misura del genere rischia solo di causare più incidenti ed è palesemente studiata per fare cassa con le sanzioni”, si oppone il presidente dell’Unione Consumatori Massimiliano Dona che si dice “sollevato” dal fatto che la modifica è stata rimandata alla commissione – riferisce Il Corriere della Sera. Ma per Dona, non è soltanto il giallo della durata di tre secondi il provvedimento inattuabile: “C’è poi da rivedere tutto l’iter per l’aumento di autovelox sulle strade urbane. Deve essere controllato da un prefetto e, assegnati a queste attrezzature, devono esserci vigili titolari e non ausiliari di serie b che non hanno le competenze necessarie e faranno solo fioccare multe contestabili dagli automobilisti”. L’accusa di voler solo fare cassa con le modifiche al codice stradale arriva anche da Forza Italia: “Non si può ignorare il Parlamento: è evidente che i Comuni intendono solo rimpinguare le casse con più multe possibili. Un esempio perfetto è l’adozione dei monopattini elettrici che hanno reso le strade molto meno sicure perchè vengono spesso condotti contromano, violando le regole”, afferma il deputato Deborah Bergamini.

Manfredi Falcetta

Fonte: La Repubblica, Il Corriere della Sera

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