Operazioni bancarie sospette riconducibili alla Lega dice la Banca d’Italia a poche ore dal voto

Secondo una segnalazione dell’UIF della Banca d’Italia, ci sono “operatività non coerente tra diverse società, coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, ed il partito politico Lega Nord”. Ma per la Procura potrebbe essere solo la punta di un iceberg.

Un’altra brutta notizia per la Lega di Matteo Salvini la segnalazione di operazioni sospette (SOS) che arriva dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) della Banca d’Italia, riportata in un’informativa ricevuta lo scorso aprile dalla Procura di Milano responsabile dell’indagine sulla compravendita di un capannone a prezzo gonfiato e sul caso dei ‘Fondi Lega’. Il report rileva l’esistenza di una “operatività non coerente tra diverse società, coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, ed il partito politico Lega Nord” molte delle quali, informa Repubblica, “riconducibili a (…) dottori commercialisti” di Bergamo e Milano. E di dottori commercialisti nei guai e vicini al partito si contano, per ora, ben tre: Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Mazoni, dalla scorsa settimana agli arresti domiciliari per il caso dell’immobile della Lombardia Film Comission. Caso che però potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. La segnalazione della Banca d’Italia indica anche l’esistenza di movimentazioni di denaro che non convincono: “operazioni di accredito, spesso connotate da importo tondo e da periodicità non in linea con gli usi di mercato, (…) seguite da operazioni in segno contrario in favore di professionisti e società sempre riconducibili” al movimento.

Le incongruenze descritte dagli ispettori della Banca d’Italia delineano il campo entro il quale il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi realizzano le investigazioni sulla vicenda del capannone. Che però avrebbe anche connessioni con l’altra vicenda dei 49 milioni di fondi della Lega spariti, e che è di competenza della Procura di Genova. Come si legge in un passaggio del report dell’Uif, riportato da Huffington Post, “a fronte di fondi ordinati” dal partito e “dal Gruppo Lega. Salvini premier” a favore di entità collegate sono stati disposti pagamenti a favore di Luca Sostegni, arrestato a luglio e che sarebbe un prestanome di Michele Scillieri.

Si parla anche di alcuni fondi relazionati alle società Valdolive, Partecipazioni S.r.l. e Studio Dea Consulting S.r.l. Per l’ispettori di Bankitalia, i fondi sono stati utilizzati per “effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff” di Matteo Salvini, l’allora ministro dell’Interno. Su questo quadro si è concentrato l’interrogatorio di Scillieri, sul quale c’è la più stretta riservatezza, ma che potrebbe aiutare a chiarire l’ipotesi degli investigatori milanesi: l’esistenza di un vero e proprio ‘sistema’ architettato per creare presunti ‘fondi neri’ raccolti dai contabili vicini al partito.

Fonte: Repubblica, Huffington Post

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