Un altro errore e un’altra malattia dalla Cina: è il batterio della Brucellosi

Una fuga di batteri in Cina ha già infettato oltre 3mila persone.

 Dopo il Coronavirus – che sta tornando a preoccupare tutta l’Europa – la Cina è colpita da un’altra emergenza. La Commissione Sanitaria di Lanzhou, il capoluogo della provincia di Gansu, ha dichiarato che 3.245 persone hanno contratto il batterio della Brucellosi. Il fatto è avvenuto l’anno scorso a seguito di una perdita da parte di un’azienda biofarmaceutica – riporta Adnkronos. Tale batterio è portato dal bestiame e può essere contratto solo attraverso gli animali. La malattia in questione è conosciuta come Febbre di Malta o Mediterranea e i sintomi più comuni sono appunto febbre, dolori muscolari, mal di testa e affaticamento. Sintomi facilmente scambiabili per normale influenza ma la differenza è che i dolori possono diventare cronici senza scomparire. Il contagio solo tra uomini è raro poiché avviene attraverso cibi contaminati oppure respirando i batteri, esattamente come è avvenuto l’anno scorso in Cina. Nell’estate 2019 il Laboratorio Zhongmu Lanzhou per produrre il vaccino contro la Brucellosi, ha utilizzato dei disinfettanti scaduti, permettendo ai batteri di poter entrare nei gas di scarico e contaminare le persone nei paraggi. Successivamente il gas ha formato aerosol contenenti i batteri che si sono propagati nell’aria e il vento li ha condotti per primi nel vicino Istituto veterinario di Lanzhou. Come è facile pensare, la diffusione è avvenuta velocemente anche nelle province e pochi mesi dopo sono state aperte delle indagini. A seguito dell’errore trovato, l’azienda ha chiesto scusa pubblicamente dichiarando di aver punito coloro che hanno permesso il diffondersi del batterio.

E’ raro che la Brucellosi si contragga da uomo a uomo, i motivi più comuni sono l’assunzione di cibi o bevande o attraverso inalazione – riporta Fanpage. I cibi più a rischio sono latte, latticini e i suoi derivati, ma non si escludono anche carni poco cotte o addirittura crude. Gli animali che possono trasmettere con più facilità la malattia sono: cervi, maiali, bufali e raramente i cani, poiché non si mangiano ma il rischio sale entrando in contatto con fluidi biologici. Per quanto riguardo l’inalazione invece può avvenire con il contatto di animali infetti che possono trasmettere il batterio attraverso piccole lesioni della pelle.

Isabella Bellitto

Fonte: Adnkronos, Fanpage

Impostazioni privacy