Mozione di sfiducia, Salvini vuole mandare a casa il ministro Lucia Azzolina

Il leader leghista Matteo Salvini annuncia che presenterà una mozione di sfiducia verso il ministro Lucia Azzolina.

 

Il volto della Lega Matteo Salvini non ha mai fatto mistero della sua scarsa opinione nei confronti dell’operato del ministro Lucia Azzolina, a sua detta “incapace” di gestire un comparto delicato come quello dell’Istruzione italiana. Dopo numerosi attacchi mediatici, il segretario del Carroccio è arrivato ad annunciare la sua volontà di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del politico Cinque Stelle non appena l’operato dei parlamentari riprenderà – dice Fanpage. Azzolina aveva risposto a Matteo Salvini alcune settimane fa con parole molto dure: “A Salvini manca l’istruzione, essere attaccata da lui è per me motivo di orgoglio”, le parole del ministro. In tale occasione, Lucia Azzolina è arrivata a definire il suo rivale politico “Troglodita”, accusandolo di usare termini assolutamente inadatti ad un dialogo politico. Forse è stata proprio questa la scintilla che ha spinto il politico che rappresenta uno dei partiti più noti dell’opposizione a tonare alla carica. Secondo Salvini, il ministro dell’Istruzione non sarebbe in grado di gestire un compito molto delicato su cui il governo si gioca la credibilità: “Siamo al 27 agosto e ancora non sappiamo con esattezza come avverrà il rientro a scuola. Non si capisce nulla, non sono solo io a dirlo ma le famiglie di 8 milioni di italiani”, tuona l’ex ministro dell’interno. Salvini ha poi rincarato la dose – riporta La Repubblica – concludendo con queste parole“L’unica cosa a cui ha pensato il ministro Azzolina sono i banchi a rotelle. Aiutatemi a mandare a casa questa incapace, la Lega può offrire di meglio. Per questo motivo, presenterò la mozione di sfiducia appena mi sarà possibile”. 

Sulla riapertura della scuola, il Governo per molti si gioca tutto: lo stesso premier Giuseppe Conte ha affermato – come ricorda Il Messaggero – che la responsabilità di questo importante compito non grava soltanto sulle spalle del ministero di competenza ma su tutto l’esecutivo: “Le scuole vanno riaperte in sicurezza, questo è l’imperativo. E’ un compito a cui deve collaborare l’intera equipe di governo”, le sue parole che spostano la responsabilità di un eventuale ritardo nel rientro dal ministero di competenza all’intera squadra di governo. Dal canto suo, il ministro Azzolina non ha ancora risposto all’ennesima critica al suo operato: giusto pochi giorni fa, l’infettivologo Massimo Galli ha messo in dubbio anche la decisione del ministro di affidare ai genitori degli studenti il compito di misurare loro la temperatura corporea prima di portarli a scuola.

A mettere ulteriormente in difficoltà il ministero dell’Istruzione ci sono i provvedimenti e le proposte autonome di alcune regioni: dal governatore campano Vincenzo De Luca ad esempio giunge l’appello di rinviare la riapertura dal 14 al 24 settembre, dopo il voto per le regionali. Anche Puglia e Calabria hanno deciso di posticipare a tale data il rientro a scuola nonostante le direttive del ministro mentre la Sardegna ha scelto il 22 settembre come data. Anche il Friuli Venezia Giulia sceglie di andare controcorrente così come la provincia autonoma di Bolzano che riapriranno le aule agli studenti rispettivamente il 16 ed il 7 settembre. Tanta confusione a poco più di due settimane dalla data fissata per il rientro in aula che rischia di minare la stabilità del governo e di rafforzare invece l’opposizione in vista del prossimo banco di prova per i partiti italiani ossia le elezioni regionali in Campania.

Fonte: Fanpage, La Repubblica, Il Messaggero, Il Corriere della Sera

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