“Sono state le regioni a far riaprire le discoteche, noi non volevamo”, dice il Premier Conte

Torna a farsi sentire il premier Giuseppe Conte dopo la pausa per Ferragosto: l’argomento è la nuova chiusura delle discoteche.

Conte (getty images) 19 agosto 2020

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi sono 15.360, +271 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 7 morti che portano il totale a 35.412. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 204.506, con un incremento di 364 persone. I pazienti ricoverati salgono a 866, +23 da ieri mentre in terapia intensiva 66 assistiti, + 8 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 255.278, +642 rispetto a ieri.

Discoteche: ora il Premier accusa le Regioni

Non è stata una decisione presa dal Governo quella di una riapertura indiscriminata che ha portato ad una nuova chiusura delle discoteche –  ha dichiarato  il Presidente del Consiglio  Giuseppe Conte, intervistato  da Il Fatto Quotidiano. Dopo l’ondata di critiche il Premier ha deciso di rispondere pubblicamente: “Il Governo non ha mai voluto riaprire le discoteche e i locali notturni. Abbiamo sempre ribadito con il Comitato tecnico scientifico che la riapertura presentava gravi rischi, impensabile mantenere le distanze in certi locali”. La decisione di riaprire, quindi, è ascrivibile alle Regioni e non già al Governo centrale. Vicenda che ricorda da vicino quanto accaduto per la mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana, dove governo e Regione Lombardia per mesi si sono passati la palla.  “Alcune regioni hanno ritenuto che il rischio fosse più contenuto e che di conseguenza la riapertura delle discoteche non avrebbe costituito un grave rischio sanitario” – ha spiegato il primo ministro.

E a polemizzare sulla decisione di chiudere nuovamente le discoteche, è intervenuto anche l’imprenditore Flavio Briatore che ha dovuto sospendere l’attività dei suoi club sulla Costa Smeralda. Lamentele sono giunte anche da parte di Fiepet, l’associazione che difende la categoria di chi lavora nel settore: “Le nuove disposizioni sui locali notturni sono un durissimo colpo ad un settore già in difficoltà e colpiscono indiscriminatamente personale, proprietari di locali ed artisti che si esibiscono in questi luoghi”. L’associazione fa anche notare che la chiusura dei locali notturni potrebbe non  tutelare i cittadini dal rischo di nuovi contagi in quanto gli assembramenti avvengono anche al di fuori delle discoteche – riferisce Quifinanza.

Il Premier, preso atto della preoccupazione dei lavoratori del settore, ha assicurato che lo Stato erogherà sussidi per aiutare chi dovrà stare ancora per un numero imprecisato di mesi senza lavorare: “Abbiamo lasciato fare alle Regioni ma la situazione rischia di aggravarsi, non abbiamo scelta. Abbiamo disposto un intervento finanziario per il settore in questione che arriverà a breve”. 

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Fanpage, Quifinanza, Ministero della Salute

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