Non solo ai mercati in Cina: anche in Italia c’è chi mangia i cani

La notizia dei cani mangiati dai migranti a Lampedusa si è rivelata essere una bufala. A confermarlo è il sindaco Totò Martello.

 

 

Una vera e propria bufala. È ciò che si è rivelata essere la notizia dei cani mangiati dai migranti a Lampedusa, pubblicata quasi due settimane fa dal quotidiano Libero e subito ripresa dal Giornale. A smentire la vicenda è stato proprio il sindaco dell’isola, Totò Martello, a seguito del sopralluogo del veterinario e dei vigili urbani sul posto. Da quanto emerso dalle parole del primo cittadino di Lampedusa – intervistato da Next Quotidiano – una certa signora Rosy avrebbe diffuso la fake dei cani mangiati dagli immigrati per ottenere un risarcimento.

Secondo Martello, inoltre, il giornalista del quotidiano Libero, responsabile di aver diffuso la fake news, non sarebbe incappato in un banale errore di ingenuità o distrazione, ma la sua sarebbe stata una mossa studiata a tavolino: “Sono venuti a Lampedusa per prendere spunto da alcuni problemi, denigrare l’isola e fare lotta politica. La prova? Non hanno cercato nient’altro che quello. Avevano un solo obbiettivo: testimoniare che Lampedusa è un bordello, che c’è promiscuità tra cittadini e migranti, e non c’è lo Stato”. Il sindaco, infatti, ha specificato che ai lampedusani sono state fatte domande in merito agli sbarchi, agli hot spot e alla presenza di migranti sull’isola. Domande – a suo dire – “trappola” dove poi le risposte vengono abilmente tagliate e ricucite per montare i servizi.  Martello spiega che i giornalisti hanno provato a far cadere persino lui nella loro trappola: “Sono venuti a intervistare anche me e volevano cambiare le mie risposte tutte registrate, caricandomi di cose non dette”– aggiunge. Ma il primo cittadino non ci è cascato e, anzi, ha denunciato i cronisti prima ai Carabinieri e poi all’Ordine dei Giornalisti.

Fonte: Next Quotidiano, Libero, Il Giornale

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